Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana I.pdf/256

Da Wikisource.
248 pellegrino rossi e la rivoluzione romana

austriaco pel grave insulto, l’allontanamento del battaglione Unione da Ferrara.

Atti inconsulti, avventati erano questi, senza dubbio; ma - non lo dimentichi mai il lettore, non lo dimentichi chi vuole obbiettivamente e imparzialmente giudicare - atti di gente in preda ad una grossa febbre. Il che non toglie - giova ripeterlo che, per essere logici ed esplicabili, non fossero, per questo, atti pericolosi e dannosi e tali da aggravare una difficilissima e, già di per sè stessa, molto grave situazione.

Dalla lettera inviata al ministro dell’interno Conte Rossi dal pro-legato di Bologna Conte Alessandro Spada, e che io pubblico fra i documenti, appare chiaro che il ministro delle armi Generale Zucchi trovavasi già a Bologna fino dal 2 novembre. Egli aveva lasciato nuovamente l’interim della guerra al Duca Massimo e si era recato nelle Romagne, per far argine al partito democratico e, specialmente, per impedire al Generale Garibaldi di stanziarsi in Bologna con la sua legione. Il pro-legato Spada si felicita della energica ed efficace cooperazione del Generale Zucchi e rileva che «è inutile che io rimarchi non essersi lo Zucchi prestato all’invito di recarsi costi - a Roma - e perchè meco associato e per le polemiche esagerate contro di lui circolanti nei periodici della dominante, ha forse creduto di sua convenienza il soprassedere a qualunque mossa»1.

Ma, nondimeno, il Generale dovette, evidentemente, muoversi nello stesso giorno in cui lo Spada scriveva quella lettera, perchè il 5 novembre io lo trovo a Roma nel Consiglio dei ministri ivi adunatosi e del quale ho trovato il processo verbale originale, di tutto carattere di Pellegrino Rossi e che qui trascrivo, per la sua grande importanza.


Seduta del 5 novembre 1848.


Il Consiglio dei ministri,

    Udito il rapporto di S. E. il signor Cardinale segretario di stato, presidente del Consiglio, e del signor ministro dell’interno sui recenti avvenimenti di Ferrara, di Ravenna e di Ancona;

    Visti i dispacci del signor pro-legato di Ferrara ai prelodati ministri, non che quelli del pro-legato di Ravenna e del delegato d’Ancona;

  1. Vedi Documenti, n. XLIX, in fine di questo volume.