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276 pellegrino rossi e la rivoluzione romana

lamentare che stava per cominciare: uno strepito indefinibile, un confuso gridio si levava sulla piazza, intanto che nel gruppo dei vicentini si scorgeva una manifesta irrequietezza, un parlar sommesso, concitato ed interrotto, un affacciarsi sul portone, un guardare quasi smanioso verso le vie che sboccano sulla piazza, un tornar ratto nell’atrio e verso la scala, che adduce al piano superiore.

All’angolo della via dei Baullari stavano, come a guardia, due reduci di Vicenza, favellando fra loro: ad un tratto essi si staccano da quell’angolo e, quasi a corsa, si avviano verso l’atrio, dicendo: eccolo! eccolo!

Una carrozza, di fatti, giunge: un grande movimento ondulatorio si fa in quella folla, la gente che è sulla piazza si spinge verso l’ingresso del palazzo, tutti si sporgono o si alzano in punta di piedi per vedere; alcune voci dicono: non è lui, non è lui!

La carrozza si è fermata: un uomo di mediana statura, in sui cinquanta, piuttosto brutto, tutto vestito di nero, ne è sceso... è un deputato. I moltissimi che lo conoscono lo ravvisano e un applauso spontaneo scoppia e si propaga:

— Viva Sterbini! viva Sterbini!

Il dottor Pietro Sterbini saluta la folla e si avvia su per la scalea.

La folla torna a muoversi, ad allargarsi, si ripigliano i discorsi interrotti e, fra il gruppo dei reduci vicentini si ode qualche voce che mormora: sta a vedere che non viene questa carogna!... Dovrebbe aver paura!

Ma non sono passati altri dieci minuti che un’altra carrozza sbocca dalla via dei Baullari: nuovo movimento di curiosità della c:ente, che nuovamente si spinge verso il portone, intanto che molte voci, di qua e di là, dicono: eccolo! eccolo! è lui! è lui!

I cavalli che conducono la carrozza rallentano il passo, la vettura entra nell’atrio: ogni chiaccherio è terminato: si è fatto un grande, un profondo silenzio: quelli che eran fuori si pigiano gli uni sugli altri, cercando penetrar nell’atrio: i legionari! vicentini si sono aggruppati in quella parte dell’atrio che adduce alla scala: alcuni di essi sono ascesi sui primi gradini. In mezzo