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capitolo quinto 277

al silenzio generale, la portiera della carrozza è aperta: Pellegrino Rossi, tutto vestito di nero, ne scende. La sua figura, quasi alta, snella, elegante, aristocratica appare in mezzo a quella folla, col suo volto pallido, marmoreo, a linee elleniche finissime, quasi immobile, quasi impassibile, con lo sguardo acciareo, tagliente che egli volge vivo e fiero sopra la folla. Intanto che il cavaliere Righetti discende anch’esso, quel manipolo di reduci, per un moto simultaneo, si è aperto, formando, cosi, due ali, come per schiudere al ministro il passo verso la scala. Il Conte Rossi si avvia risoluto e con passo fermo verso i gradini; un mormorio sordo sorge fra quei giovani reduci, le cui due ali si son chiuse dietro il ministro, separandolo dal compagno. Quel mormorio diventa subito urlo formidabile e turbine di fischi e di voci: Abbasso Rossi! abbasso Rossi!, a cui se ne unisce qualcuna: Morte a Rossi! Ammazzalo!

Questi è giunto sul primo gradino, la fronte alta, gli occhi fulminei, che alteramente guardano a dritta ed a sinistra, mentre un sorriso, uno dei suoi più ironici sorrisi di altissimo sprezzo, gli sfiora le labbra. In un baleno, nell’atto che egli sale il secondo gradino, un legionario, alla sua dritta, lo urta o percuote, o con una daga, o con un bastoncino, o con una mano1; egli volge vivamente il capo verso quella parte e, intanto che sale il terzo gradino, un legionario di mediana statura, piuttosto tarchiato, dalla carnagione bianca e quasi vermiglia, dai corti capelli e dalla corta barbetta castano-chiarissima e quasi bionda, di forse 20 o 22 anni, il quale stava alla sua dritta, sul terzo gradino, passando rapidamente davanti a lui, gli dà un gran pugno sulla guancia sinistra, con la mano armata di un grosso coltello da caccia e, nello stesso tempo, gliene immerge la lama nel collo.

Tutti questi fatti, per descrivere i quali è occorsa una pagina, avvennero in venti secondi. I fischi e le imprecazioni non erano durati che quattro o cinque secondi. Nel momento che il giovane legionario colpiva il Rossi, trenta o quaranta braccia si sollevarono: molti, anche dei più vicini, non poterono discernere il feritore; dei più vicini, molti videro dare il pugno e non s’accorsero che quel pugno stringeva un ferro.


  1. Le versioni dei forse cinquanta testimoni de visu sono contraddittorie su questa circostanza.