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384 pellegrino rossi e la rivoluzione romana

resto. Così il ripetuto Moriggi fu portato e consegnato al 10° battaglione civico, e precisamente al signor tenente Ricci Attilio, che ritrovavasi di rinforzo a quel corpo di guardia.

Cacurri, cadetto.
Paolo Gualtieri, ufficiale.


Al signor ufficiale di guardia del 10° battaglione
Roma.




Documento N. XVII.1

N. 38584 — 24 ottobre 1848.

MINISTERO DELL’INTERNO.

N. 5804.

Trattava di un tiragliore Morigi

Li 24 ottobre 1848.

Signor Generale,

Ringrazio l’E. V. dell’informazione recatami dal suo dispaccio d’oggi, n. 5799, e avrò cura di dare le disposizioni che le circostanze potessero richiedere, confidando sempre nella fermezza e prudenza dell’E. V. e del Corpo che sì egregiamente comanda.

M’incresce dover tener parola d’un fatto illegale e grave che mi si dice avvenuto ieri. I carabinieri avevano arrestato, e condotto nella guardia civica di Campitelli, un civico albanese, imputato d’aver suscitato i disordini di ieri e d’essersi egli stesso fatto autore di ferita.

Checchè ne sia, era stretto debito del posto custodire il prigioniero per poi consegnarlo all’autorità competente. È stato invece messo in libertà.

Se i militi voglion farsi magistrati e usurparne i poteri, le leggi riescon vane, e l’ordine pubblico impossibile.

Io son certo, signor Generale, che l’E. V. non ometterà alcuna via di ben far comprendere ai comandanti dei posti che debbono primi dar l’esempio dell’osservanza delle leggi. È nobilissimo privilegio della guardia civica l’esser appunto istituita per osservare l’ordine e mantenere l’ubbidienza alle leggi, sia chi si voglia colui che l’infrange.

Gradisca, signor Generale, le proteste della particolare stima ed ossequio co’ quali mi pregio di essere

Dell’E. V.

Devotissimo servitore
Pellegrino Rossi.


Al signor Generale
Comandante la guardia civica di Roma.


Si pubblichi in quest’argomento un ordine del giorno da inviarsi poi in copia al signor Ministro per evadere la giusta sua osservazione.



  1. Dall’Archivio cit., Carte di diverse casse, busta 1848.