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398 pellegrino rossi e la rivoluzione romana


Non potendo io tollerare un tale stato di cose in questa città, della quale, per bontà sovrana, mi fu commesso di tener cura, proposi alla Eccellenza Vostra in quel rapporto, ed in altro del 21 ottobre stesso, n. 104 P. S, che si cambiassero i processanti, e frattanto si rimettessero le istruzioni pendenti al Dottor Giuseppe Paoli, deputato ad assumere gli atti concernenti l’assassinio del presidente Bonelli; che si facesse degli agenti di polizia una nuova famiglia, per lo che rimisi alla Eccellenza Vostra un progetto di riordinamento di polizia, ed una nota di quelli che utilmente potrebbero destinarsi come ispettori. La qual cosa avrei desiderato venisse approvata, almen in via provvisoria, affinchè l’autorità governativa non rimanesse più a lungo senza i mezzi necessari a conservare l’ordine pubblico, la sicurezza, e la quiete dei cittadini. Perciò chiedeva eziandio che mi fosse conceduta la facoltà di ordinare la carcerazione di taluni, notoriamente tenuti colpevoli dei recenti misfatti, ed assunta una preliminare istruzione, di farli tradurre in prigioni lontane; che, in fine, venisse a tal uopo ordinato ad una parte de’ carabinieri, stanziati nelle città circonvicine, di venire a rafforzare questi troppo scarsi residenti in Ancona.

Mentre stava ansiosamente attendendo su questo importantissimo oggetto le superiori deliberazioni della Eccellenza Vostra, mi confortava colla speranza che, come per più settimane successive, dopo il mio arrivo in Ancona, non eransi rinnovati que’ misfatti proditorii, potesse questa tregua continuare. Frattanto posi cura che di qui si allontanassero quelli che dubitavasi fossero scopo all’ira de’ malvagi. Così, dietro mia istanza, l’Eccellenza Vostra ordinò, con ossequiato suo dispaccio del 21 ottobre p. p., n. 38530, che il sottotenente Priuli de’ carabinieri fosse traslocato altrove, e questi, preso da me congedo, già era sulle mosse per trasferirsi alla sua nuova destinazione, quando nella notte del 30 ottobre suddetto ei venne proditoriamente e mortalmente ferito, siccome le notificai col mio foglio di ieri l’altro, n. 4482.

Mentre, con mio sommo rammarico, vedo rinnovarsi i delitti atroci che hanno immersa nella costernazione questa città. Sono pure pervenuti a mia notizia altri eccessi consimili commessi nella Romagna, e come talora accade pur troppo che queste pestifere scelleratezze si comunichino, e si moltiplichino, così ho deliberato di chiamare tosto a consiglio i comandanti delle milizie, i magistrati primari, alcuni primari cittadini, non che taluno de’ componenti i Comitati dei Circoli Anconetano e popolare per ottenere il loro concorso, allo scopo di mettere la mano sui colpevoli, e di impedire nuovi delitti.

Dalla unita copia di verbale di questa straordinaria adunanza vedrà la Eccellenza Vostra che fra gli altri provvedimenti si è reputato necessario lo scegliere tosto temporalmente nuovi agenti di polizia attiva, essendoché non si può fare alcun assegno di quelli presentemente addetti a questa direzione.

Spero quindi che la Eccellenza Vostra non vorrà disapprovare che, sull’avviso di quelli da me proposti all’officio d’ispettori nel suddetto mio rapporto del 21 ottobre, io abbia provvisoriamente deputato ad esercitare l’officio di agenti attivi i seguenti, assegnando loro una temporanea mercede in ragione di scudi 10 mensili:

1° Giacomo Zannoni            3° Giovanni Galeazzi
2° Lorenzo Bersaglia 4° Antonio Biagini.