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404 pellegrino rossi e la rivoluzione romana

In questo momento vengo avvertito da un signore di qui che il console, traversando alcuni orti, si è riparato in sua casa, malconcio però della persona, essendosi gittato da una muraglia alta di alcuni metri, e vado subito a prendere le disposizioni necessarie perchè sia messo in salvo. Se fosse caduto nelle mani della folla sono sicuro che non avrei potuta impedire che gli facessero un cattivo partito.

Sono le due dopo mezzanotte e tutto è rientrato nell’ordine. Senonchè dopo la mia partenza dal luogo, la folla, che si era in parte dissipata, si è recata in casa del console di Modena, ne ha atterrati gli stemmi ed è venuta a gittarli nel fuoco, che ardeva ancora avanti la casa del console austriaco. Essendosi tentato di nuovo d’invadere la casa, i carabinieri hanno dovuto caricare il popolo a baionetta in canna, che si è alfine dissipato senza altri sconcerti, a ciò che mi si riferisce, che un borghese fu ferito da una baionetta in un braccio.

Ho l’onore di protestarmi,

Ferrara, 1° novembre 1848.
Di V. E.

Devotissimo servitore
Lovatelli.




Documento N. XLIX.1

Bologna, li 2 novembre 1848.

Eccellenza,

Prendo a replicare al pregiato foglio di V. E., del 28 ottobre scorso, n. 40668, dal punto ove saviamente ella riconosce che lo stato attuale di cose non può definirsi che dalla condotta che il Sovrano ora terrà verso il Governo ed i suoi popoli. È precisamente tale l’opinione anche della maggioranza della popolazione bolognese, e nell’ansiosa aspettativa si fonda la condizione d’ordine e di tranquillità, che veggo ogni giorno più rassodarsi. Nè m’ingannai quando supposi che l’associarmi nel reggimento della provincia i signori generale Zucchi e senatore di Bologna sarebbe stato atto da ispirare tutta la fiducia negli amministrati, perocchè ho visto in pratica che la cooperazione di questi egregi mi è di molto giovamento, ed influisce assai a contenere che non si prorompa ai moti o inopportuni, od esagerati. Adoperandosi il Governo locale al fin di evitare che la condizione della provincia sia abnormale colla dominante, io penso di corrispondere appieno alle sagaci di lei osservazioni. Quanto al signor generale Zucchi è inutile che rimarchi non essersi prestato all’invito di recarsi costì, giacchè, e perchè a me associato, e per le polemiche esagerate contro di lui circolanti ne’ periodici della dominante, ha forse creduto di sua convenienza il soprassedere a qualunque mossa.

Null’altro occorrendomi di significare a V. E., ho l’onore di rassegnarmi colla più distinta stima,

Di V. E.

Devotissimo e affez.mo servitore
A. Spada, prolegato.


Al Ministro dell'interno - Roma.

  1. Dall’Archivio di stato di Roma, Miscellanea politica del 1846-49 busta 35, copertina, 328.