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di cumularli anche dopo che era stato nominato ambasciatore. Su quel fatto anormale del cumulo degli stipendi il ministro dell’istruzione Salvandy consultò la Facoltà della scuola di diritto e il Consiglio superiore dell’istruzione pubblica, che rifiutarono ambedue di pronunciarsi in proposito: onde il ministro scrisse al Rossi, il quale rispose una lunga lettera, in cui lodava il suo supplente, domandava che esso fosse nominato professore aggiunto, ma sulla questione del cumulo degli stipendi non diceva una parola. Quindi, nel giugno del 1846, M. Royer-Collard, decano della Facoltà, cancellò di sua autorità dalla lista degli esaminatori il Rossi, «il quale fu profondamente ferito da questa misura e, durante un viaggio fatto a Parigi, io mi ricordo» scrive il Colmet-Daage - «con quale accento di collera, direi pure di odio, egli mi disse, afferrandomi il braccio: “M. Royer-Collard m’a òté mes droits d’examens: il ne les porterà pas au Paradis»1.

«Il suo spirito, implacabile nei supremi disdegni di un orgoglio, giustificato da un grande ingegno, il suo spirito brillava a spese del suo cuore. Personificazione dell’ambizione, egli andava dove il suo interesse lo spingeva, senza preoccuparsi degli altri, che egli ricopriva di uno dei suoi sguardi di acciaio, e che il suo sorriso sarcastico compensava di un servizio reso»2.

Dopo avere discorso, forse con soverchia severità in alcuni punti, dell’ingegno, dell’opera, della vita di Pellegrino Rossi e lodatolo e biasimatolo secondo la sua opinione, l’illustre Anatole de la Forge, messo in rilievo l’utilitarismo calcolatore del Carrarese, nota di debolezza la sua vanità di voler essere nominato conte e afferma «che egli dovette rassegnarsi a vincere a forza di pazienza, di abilità e di spirito le antipatie che egli aveva fatto nascere in Italia a forza di sprezzo, di calcolo e d’ambizione», e constatata la impopolarità che segui lui fino alla tomba, si domanda: «è questa una ingiustizia? è un decreto provvidenziale? No: è un istinto infallibile che guida i popoli a non amare che quelli che veramente li amano. L’uomo politico di cui si

  1. Colmet-Daage, nell’articolo citato M. Rossi à l’école de droit in finances et travaux de l’Académie, etc.
  2. J. Cretinau-Joly, Hist. du Sonderbund cit, tomo I, cap. II.