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48 pellegrino rossi e la rivoluzione romana

A nome della patria accorrete tutti all’opera.

Chi è tra vol.che, per qualche dissenso parziale, o per vane dispute sulle formalità, piuttosto che transigrere coi vostri fratelli, preferirebbe seppellirsi con essi sotto i frantumi della Svizzera?

Voi, che siete animati dallo spirito del tempo in tutto il suo ardore, moderate il vostro fuoco, rallentate il passo: un movimento precipitato dilanierà la patria: la Svizzera non sarà più.

Voi, che obbedite ancora allo spirito dei vostri padri e che sembrate incatenati da antiche tradizioni, a nome del pacificatore della Svizzera, del sant’uomo la cui immag’ine orna le vostre case e i vostri templi, levatevi, levatevi e consentite ad avanzare. Resistendo ai voti dei vostri fratelli, voi dilaniate la patria e la Svizzera non sarà più.

Sciagura a quelli che la storia inesorabile accuserà della rovina della Svizzera. Sciagura al loro nome! La loro posterità sarà disonorata!

Svizzeri dei ventidue cantoni, ecco il momento solenne in cui voi potete mostrare al mondo che vi osserva che la vostra rigenerazione politica può essere opera vostra.

Volete voi stessi ricostituire il paese? Volete voi imprimere all’alleanza federale il carattere nazionale, il carattere svizzero, unicamente svizzero, non altro che svizzero?

O volete voi che lo straniero, gettando su noi uno sguardo sdegnoso, gridi: gli Svizzeri, gli uni vecchi incorreggibili, gli altri giovani indisciplinati, possono tutto mandar sossopra: essi sono impotenti a riedificare: il 1803, il 1815 ce lo attestano; il 1833 ce lo conferma.

Svizzeri, che volete voi l’unione o lo scisma, l’onore o la vergogna, il rispetto dell’Europa o il suo disprezzo?

L’opzione s’impone: essa non ammette dilazione.

Dio, la patria, l’onor nazionale vi inspirino!

La patria vi chiama alla Dieta di Zurigo; ella attende parole di pace e di conciliazione, suffragi unanimi.

Voi risponderete a questa chiamata, ed essa intenderà le vostre parole, trasalirà di gioia, sgombrerà i suoi timori, essa risorgerà bella, ringiovanita, fiera dei propri figli. L’anno 1833 sarà l’anno santo, l’anno solenne e storico della Svizzera moderna.

Che essa apprenda senza ritardo queste parole di pace, questi suffragi di fratelli, che l’eco se ne possa propagare nell’istante medesimo. Le porte della Dieta di Zurigo siano aperte: ordinatelo nei vostri mandati. Ecco l’ultimo voto che noi osiamo sottoporvi1.


«Quel progetto - scrive lo Cherbuliez - accompagnato da una relazione nella quale erano abilmente esposte le idee principali ed i motivi, vinse dapprima molta opposizione ed affa-

  1. Pellegrino Rossi, Mélanges d’économie politique, d’histoire et de philosophie, Paris, Guillaumin, 1851, tome II, pag. 428 et suiv. Cfr. con J. Cretinau-Joly, op. cit., vol. II, pag. 108 e seg. Daendliker, Grandpierre e A. E Cherbuliez, La democrazia nella Svizzera di sopra citata, il quale loda la relazione di «grande abilità» e trova che nel disegno «i due principi opposti della rappresentanza legale degli Stati e dell’accentramento dei poteri erano se non conciliati, ravvicinati e combinati con molta arte.