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stabilisce una distinzione fondamentale fra la scienza pura e razionale e la scienza applicata».

A questa lode si associa con entusiasmo il De Broglie perchè «mediante questa distinzione l’economia politica ha potuto progredire, di un passo più fermo e col rigore delle scienze esatte, nello studio delle risorse naturali della società e apprestare più tardi al governo i medesimi lumi che la buona anatomia apporta nell’arte del guarire»1.

Però, sia esaminando il Corso di economia politica del Rossi, sia tenendo conto dei vari e non sempre concordi giudizi pronunciati intorno ad esso, e allora e poi, dagli scrittori più competenti nelle economiche discipline, si può affermare, senza tema di offendere la verità, che anche in quest’opera Pellegrino Rossi fu guidato dal desiderio, quasi direi dalla smania dell’eclettismo conciliatore a cui lo traevano - come già dissi e dimostrai l’indole del suo ingegno, le meravigliose sue attitudini assimilatrici e le sue vive aspirazioni dottrinarie au juste milieu.

Egli, infatti, cercò di fondere ed armonizzare fra loro le varie dottrine dello Smith, del Ricardo e del Malthus, ma, per consenso della maggior parte dei suoi critici, non lasciò nel suo Corso di economia, pure ammirabile ed ammirato per l’ampia dottrina, per la profonda conoscenza delle materie trattate, per la precisione scientifica e per la lucida trasparenza della esposizione, nessuna traccia di originalità2.

«Ciò che v’ha di più caratteristico e di più meritorio in tutto l’insegnamento economico del Rossi, è la maniera con cui egli definisce l’obietto e limita il dominio della scienza economica; ed è ciò che noi teniamo più a segnalare e constatare.

  1. F. Chassériau nel Moniteur Universel del 9 novembre 1843 e del 12 febbraio 1844; A. De Broglie, art cit. nelle Revue dt’ s Deux Movdes del 1849.
  2. Questa mancanza di originalità è concordemente ed espressamente constatata dallo Cherbuliez, dal Mignet, dal Courtois, dal Garnier, dal Ferrara; implicitamente l’impronta della originalità gli è negata anche dal De Croze, dal Baudrillart, dal De Broglie, dal De Mazade e dal Say (Nouvau Dictionnaire politique, sous la direction de Léox Say et de Joseph Chailley, Paris, Guillaumin et Cie, 1892, pag-. 775). Negli Annali universali di statistica, compilati da Giuseppe Sacchi, nei volumi degli anni 1855 e 1856 havvi un lungo scritto anonimo, intitolato: «Della produzione, nuovi frammenti di un trattato inedito di economia sociale», in cui si fa spesso onorata menzione del Rossi come economista.