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capitolo secondo 91

festato per la democrazia, pei radicali, pei demagoghi e la collera mal dissimulata che egli, anche per ragione dei suoi convincimenti di dottrinario, contro quella gente aveva sempre provato.

Sull’opera di lui quale membro dell’Alta camera in Francia, se tutti gli scrittori, che si occuparono del Rossi, sono concordi nel rilevarne l’importanza, non sono tutti ugualmente d’accordo nel giudicare le idee da lui svolte e i principi! sostenuti come relatore di alcuni disegni di legge.

All’Alta camera egli raramente parlò; ma fu eletto a riferire sulle conclusioni delle Commissioni nominate per esaminare il disegno di legge sugli zuccheri, quello sul regime finanziario delle colonie e quello per la proroga del privilegio già accordato nel 1840 alla Banca di Francia. Le relazioni presentate dal Rossi e i discorsi da lui pronunciati in quelle diverse occasioni attestano luminosamente le profonde cognizioni sue e la sua indiscutibile esperienza in quelle materie. E tali relazioni sono altamente lodate1 meno quella sul privilegio accordato alla Banca di Francia, a proposito della quale due eminenti critici, il Baudrillart e il Ferrara, muovono censura al Rossi per essersi palesato propugnatore del privilegio più assai che dalle dottrine, precedentemente da lui espresse intorno alla libertà di commercio, gli fosse ragionevolmente consentito. «Egli osteggia — scrive il Baudrillart — «aspramente la libertà delle banche, senza esaminare se la garanzia della cauzione potesse essere un rimedio al

    motto Dio protegge la Francia e che egli, ironicamente e umoristicamente, applicava a molti uomini o illustri o noti, giunto a Pellegrino Rossi scriveva queste poche linee:

    «Il signor Rossi:
    «nel 1783 nato austriaco;
    «nel 1808 diviene francese;
    «nel 1812 ... italiano;
    «nel 1811 ... napoletano;
    nel 1820 ... ginevrino:
    «nel 1830 ... rifrancese:
    « Dío protegge la Francia».

       E, in parecchi altri luoghi, il Karr assale, sempre con malignità, il Rossi. Non è neppur necessario di dire che la maggior parte delle date di Alfonso Karr sono sbagliate, come non è esatto che P. Rossi nascesse austriaco, che nel 1808 si facesse francese, nel 1812 italiano e via di seguito.

  1. H. Baudillart, art. cit.: De Puynode, art. cit.