Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana III.pdf/105

Da Wikisource.

capitolo decimonono 93

«L’Avvocato Gui dice che, stante la presentazione, fatta nella udienza del 5 Aprile corrente, di una istanza del Costantini che chiede di comparire nuovamente avanti al Tribunale per dedurre altri fatti e circostanze importanti in questa causa ed avendo il Tribunale medesimo fatto assumere in seguito d tale domanda uno stragiudiziale dal Processante, sul quale riunito in Camera di consiglio ha emanato decreto interlocutorio di recezione, riaprendo in questa mattina la discussione, chiede gli sia data preventivamente comunicazione dello stragiudiziale suddetto e di qualunque altro foglio relativo al medesimo, non che di potersi nuovamente abboccare col suo difeso, col quale dal giorno 5 suddetto non ha più potuto abboccarsi per divieto fattogliene dal Tribunale, dichiarando e protestando, se non gli si comunica ecc. e se non gli si accorda colloquio ecc., non potere egli oggi spiegare una difesa nè per Costantini, nè per gli altri ecc.

«L’Avvocato dei poveri e gli Avvocati Frassinelli e Sinistri si riportano alla domanda del sig. Avvocato Gui.

«Il Fiscale Generale sostiene ciò che ha fatto il Tribunale non essere in opposizione con alcun articolo di procedura, specialmente trattandosi di lesa maestà, in cui si procede sommariamente e che il Presidente ha il potere discrezionale di ordinare ciò che crede e come crede conducente alla verità. Ciò premesso dice che nè la domanda de) Costantini, nè il rivelo stragiudiziale di lui hanno addotto nessun nuovo elemento in causa, non indicato fatti nuovi, nulla ha variato o debilitato in causa. Respinge quindi la protesta della difesa e la domanda da essa fatta che gli (sic) sia comunicato il rivelo stragiudiziale, comunicazione che non è nè legale, nè di consuetudine.

«Vigorosamente risponde l’Avvocato Gui e dice che benchè la legge fissi norme sommarie ed eccezionali per le cause di lesa maestà e cospirazione, pure ha tracciato le norme da seguirsi, dalle quali non si può uscire senza illegalità. Che il potere discrezionale del Presidente, secondo l’articolo 434 del Regolamento di procedura dà al Presidente