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106 il processo di pellegrino rossi

E siccome la condanna a morte di Luigi Grandoni non aveva raccolta la unanimità dei voti dei Giudici, — pare che fossero quattro contro due — così ne conseguì, per la procedura allora in vigore, la necessità di un secondo giudizio che il Supremo Tribunale doveva emettere a turni riuniti.

Nel Tomo XVI di questo processo non esiste alcun atto che preluda o preceda a questo secondo giudizio.

Per conseguenza l’atto che sussegue subito alla dispositiva della prima sentenza, come sopra da me riferita, è questo.

«Oggi martedì 16 maggio 1854, i due Turni del Supremo Tribunale della Sacra Consulta composti ecc., presenti ecc. si è adunato (sic) ecc. per giudicare nella causa ecc.

Recitate le solite preci e fatto il rapporto della causa da Monsignor Ill.mo e Rev.mo Muccioli Relatore.

Letta la sentenza emanata dal secondo Turno ecc. il 2 maggio ecc. con la quale ecc.

Letti i Verbali delle udienze tenute dal lodato secondo Turno nei giorni 24, 27, 28, 29, 30 marzo, 5, 7, 26, 28, 29 aprile e 2 maggio 1854.

Monsignor Fiscale prende la parola e per le ragioni ecc. torna a confermare le conclusioni già esternate nell’udienza del 28 aprile, ma facendo riflettere che, non potendosi in questo giudizio esasperare la pena, il Tribunale confermi la sentenza emanata dal secondo Turno il 2 corrente, variando però il titolo del delitto ritenuto in detta sentenza ed applicando l’articolo 89 col concorso dell’articolo 13 per i complici e differendo il giudizio pel Grandoni onde fare impinguare gli atti.

Monsignor Avvocato dei Poveri prende la parola ed insieme coi difensori Gui e Frassinelli parlarono a favore dei prevenuti Luigi Grandoni, Ruggero Colonnello e Innocenzo Zeppacori.

Quindi attesa l’ora tarda, recitate le solite preci ecc.».

«Oggi mercoledì 17 maggio 1854. I due Turni recitate ecc.

Il signor Avvocato Sinistri parla a favore dei fratelli Facciotti.