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capitolo decimonono 109

tiva della seconda e definitiva sentenza emessa dai Turni riuniti, sentenza che io riferisco per intero fra i documenti1.

Intorno a quei quarantotto considerando, come intorno alla dispositiva della sentenza finale, in non posso fare larghi e lunghi commenti senza ripetere tutto ciò che ho detto nel capitolo precedente, esaminando la Relazione Sommaria del Giudice Processante Laurenti, sulle orme della quale, seguite con fedeltà scrupolosa da Monsignor Muccioli Giudice relatore, sono fondati i quarantotto considerando stessi.

Anche qui si è costretti ad esclamare: Fata trahunt.

Il Giudice Processante Laurenti, costretto a servire ai preconcetti, attratto ineluttabilmente entro la via prestabilitagli, aveva presentato come resultanze degli atti tutto quel tessuto di menzogne e di favole ordito, sulle suggestioni del capitano Galanti e con le più sfacciate cabale e subornazioni dall’impunitario Bernasconi, e Monsignor Muccioli relatore della causa, aveva accettato come resultanza degli atti il sommario Laurenti e se ne era fatto vangelo e lo aveva religiosamente adottato come unica fonte della sua relazione; e il Supremo Tribunale, giurando sulle parole e sui considerando di Monsignor Muccioli — come questi aveva giurato sulla relazione del Laurenti e come il Laurenti aveva giurato sulle rivelazioni del Bernasconi, tuttochè quasi mai convalidate da qualche testimonianza, tuttochè quasi sempre smentite dagli atti — aveva emessa, prima col voto del solo secondo Turno, poi col voto complessivo dei due Turni riuniti, quella iniqua sentenza che era prestabilito si dovesse emettere2.

  1. Questa sentenza fu per la prima volta stampata in Roma, nel 1854, per ordine e conto del Governo Pontificio, senza indicazione di stamperia in un fascicolo in 4° grande, composto di sette fogli contenenti venticinque pagine di stampato e che, sebbene fosse a quei giorni a migliaia di copie diffuso in Italia ed all’estero e quantunque esista in parecchie biblioteche pubbliche e private, è oggi divenuto non facilmente reperibile, anzi raro.
       Fu più tardi ripubblicata dal Dottor Achille Gennarelli nella raccolta di documenti intitolata Il Governo pontificio e lo stato romano, due grossi volumi in 4° stampati da F. Alberghetti e C. nel 1869 a Prato.
       Io la riproduco fra i documenti. Vedi Documento N. X.
  2. Fra le carte del Cardinale Francesco Pentini, raccolte nella Biblioteca Vittorio Emanuele di Roma, Sezione del Risorgimento italiano e le quali, come i lettori sanno, consistono, precipuamente,