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Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana III.pdf/144

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132 il processo di pellegrino rossi

Per tutto ciò che si è detto e veduto nei precedenti capitoli, a proposito delle testimonianze raccolte dai Giudici Istruttori sulle pretese riunioni al fienile di Ciceruacchio in preparazione dell’omicidio Rossi, mi par chiaro e più che chiaro che le riunioni al fienile del Brunetti non avvennero affatto in due periodi diversi, alcune, cioè, prima della morte del Rossi e altre dopo tale morte, ma avvennero una volta sola, durante la repubblica, cioè dopo parecchi mesi dalla morte del Rossi, quando il Montecchi era ministro e il Capanna Capitano di polizia.

Leggenda, dunque, pure questa solennemente smentita anche da quei testimoni che, in buona fede, credono avvenuta la riunione prima della morte del Rossi, dappoichè poi parlano o di Montecchi Ministro, o di Capanna, Capitano di polizia, fatto che corregge immediatamente l’errore della memoria e ristabilisce la vera data cioè dopo la morte del Rossi, alla cui uccisione nessuno dei testimonii intese mai alludere in quella riunione e il solo che disse di avere udito far cenno al fienile dell’omicidio del Rossi, ne parlò come di fatto già avvenuto, non di fatto che là ri stesse preparando e che dovesse ancora avvenire.

Leggenda dunque inventata dal Capitano Galanti la fantastica e clamorosa riunione di duecento congiurati la sera del 13 novembre al fienile, sostenuta in processo, senza nessun sussidio di prove, dal solo impunitario Bernasconi, accreditata con entusiasmo dal Processante Relatore e accettata con piena fede dal Supremo Tribunale della Sacra Consulta ; leggenda ridicola che farebbe apparire come fanciulli senza cervello, senza ombra di criterio e di esperienza vecchi settarii, sperimentati cospiratori quali erano lo Sterbini, il Guerrini, Carlo Luciano Bonaparte di Canino e Angelo Brunetti, che avrebbero teatralmente dimenata e rimenata, per dieci o dodici giorni, da un punto all’altro di Roma, una cospirazione di duecento persone senza nessuna plausibile ragione, senza alcuna necessità e non col rischio, ma con la certezza di vederla denunciata e sventata.

Leggenda la affermata e pretesa fusione di tutte le tre società o congreghe di nemici del Governo pontificio e del