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134 il processo di pellegrino rossi

ragionevole certezza, quali del misfatto fossero gli ordinatori e quali i materiali esecutori.

Dalle risultanze processuali emergono ventinove testimonii che, facendosi eco della pubblica voce, accusano il Dottor Pietro Sterbini quale promotore principale della trama ordita contro il Ministro Rossi: e si noti che, se dieci di quei testimonii professano principii reazionarii, sei non appartengono ad alcun partito e sono uomini onorandi e temperati come il Tenerani, il Nardini, il Gentili Spinola, sei sono notoriamente liberali come il Pantaleoni, il Tittoni, il Mucchielli e sette sono o coinquisiti o compagni di congiura non inquisiti e cioè il Testa, il Fabiani, detto Carbonaretto, il Trentanove, Sante Costantini, Zeppacori, il Buti e il Mazzanti.

Più di venti testimoni gravano come complici nell’ordinamento della trama, il Principe Carlo Luciano Bonaparte di Canino, e Angelo Brunetti detto Ciceruacchio e quattordici, tra cui il Zeppacori, il Fabiani e Sante Costantini, indicano come coordinatore, insieme allo Sterbini, al Bonaparte e al Brunetti, della ristretta congiura contro il Ministro Rossi anche il Dottor Pietro Guerrini, il quale, se da un lato appariva, era e si proclamava segretario di Ciceruacchio, era poi anche effettivamente — data la buona fede, la ignoranza e il corto intelletto del generoso capopopolo Brunetti — era poi anche effettivamente suo consigliere ed ispiratore.

Si intende che fra questi testimonii non computo l’impunitario.

E questi nuclei di testimonianze accusatrici appaiono tanto più formidabili ed importanti se si pensi che la maggior parte dei testimoni esaminati in questo processo, sia per timore dei settarii, sia per paura del processante, sia per sentimento politico, sia per sensi di pietà e di simpatia verso parecchi degli imputati e in special modo verso Ciceruacchio, si mantenne recisamente reticente e negativa, anzi una sessantina di quei testimonii si mostrarono, con rimarchevole fermezza, coraggiosamente negativi sopra circostanze e sopra fatti che a loro erano — come si potè de-