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148 il processo di pellegrino rossi

li avvalora in quanto essi provano che la trama contro il Ministro Rossi fu condotta così come io son venuto esponendo e in altra guisa non potè dallo Sterbini essere condotta: e la considerazione è questa. Non ostante la sagacia, la preveggenza, l’astuzia e la rapidità con cui, in poco più di quarantotto ore, la congiura fu ordita e mandata ad effetto e con tutte le precauzioni prese perchè restasse segreta, occultissima e ristretta fra pochi, solo che il giardiniere Anessi fosse stato un uomo energico ed intraprendente, solo che l’Avvocato Zannini fosse stato meno tremebondo coniglio, il Ministro Rossi ne sarebbe stato prevenuto nella sera del 14 per la femminea e loquace leggerezza di Pietro Quintili e di Angelo Bezzi.

Non dico poi della divulgazione che la disegnata uccisione ebbe — e logicamente dovette avere — durante la notte del 14 e nelle prime ore mattutine del 15; giacche ognuno di quei sei o sette avrà naturalmente confidato, nel più alto segreto, al più fido fra i due o tre amici che sarà andato a svegliare o nella notte o alle prime ore del successivo mattino la deliberata uccisione: e naturalmente alla mattina del 15 quei sei o sette fidati amici, ne avranno messo a parte ciascuno, almeno almeno, un altro fidato amico: cosicchè quando il Conte Rossi giunse nell’atrio del palazzo della Cancelleria Apostolica almeno venti di quei cinquanta o sessanta fra Legionari, Civici, Tiraglioli e borghesi ivi agglomerati conoscevano il segreto.

Del qual fatto si hanno le prove in processo nelle deposizioni di parecchi testimonii che udirono in quei gruppi pronunciare fiere minaccie e parole di morte contro il Rossi.

Ora se le cose procedettero così, non ostante il brevissimo spazio di tempo di poco più di quarantott’ore fra la concezione, la deliberazione e la esecuzione del ferale decreto, si può facilmente comprendere che cosa mai sarebbe avvenuto di quel segreto se — secondo le leggende dello impunitario Bernasconi e del Processante Laurenti — la congiura fosse stata condotta, nel modo infantile immaginato in quelle leggende, vagante per quindici giorni di riunione in riunione fra le duecento persone raccolte al fienile di