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204 il processo di pellegrino rossi



Documento N. VI.

Difesa del Grandoni detta dall'Avvocato Pietro Gui.


Sarebbe superfluo il rammentare al Tribunale sul principio della nostra difesa; che se in tutte le cause egli è stato sempre solito di usare grande avvertenza e ponderazione per raggiungere la verità (per quanto è dato all’uomo di fare coi mezzi umani) più in questa conviene che vi ponga la massima possibile, perchè di quante ne abbiamo finora trattate è la più interessante e per la sua entità politica e per le conseguenze che ne possono derivare. Dico che sarebbe superfluo questo ricordo, poichè ciascuno di noi è profondamente penetrato della somma importanza della cosa, e quanto sia necessario procedere a rilento per non porre il piede in tallo, imperocchè un errore (che Dio tenga lontano) sarebbe fatalissimo, non solo perchè potrebbe costare il sacrifizio di taluno che potrebbe non aver meritato di essere immolato nell’altare della giustizia, ma ancora perchè, essendo tuttora viventi e sparsi sulla superficie d’Europa la maggior parte di coloro, che hanno avuto la parte principale negli avvenimenti di cui andiamo a discorrere, un errore del Tribunale, sarebbe per essi e per il loro partito il più glande dei trionfi, e che da essi potrebbe esser chiarito e troppo comprometterebbe in faccia a tutto il mondo l’onor nostro (chè tutti siamo solidali in questo giudizio): è l’onore del nostro legittimo Governo, che a tutti noi deve essere sommamente a cuore. Noi in questa causa dobbiamo internarci nei giorni tortuosi e tenebrosi di una rivoluzione, che, dapprima lasciata coperta, latente,

    parisce che prima alcuni civici e tiragliori si posero presso le fontane a tirare archibugiate contro il palazzo Pontificio ed a tal effetto andarono in parte sul campanile di S. Carlino; ina poi giunse un distaccamento di civici dalla piazza Barberini che impose di cessare il fuoco, dir, infatti, dopo qualche altra fucilata, cessò del tutto anche da quel campanile, fog. 950 t. a 952 a 958 t. a 955.

       Ed un deponente, che, da una fenestra della sua abitazione presso S. Carlino, stava osservando quel tumulto, non vide entrare Grandoni nel convento, fog. 8159 t.

       Dal certificato poi criminale non appariscono pregiudizi del medesimo. fog. 8244.

       Sono state commesse alla Direzione Generale di Polizia, ed alla forza politica le indagini opportune ad esaurire le istruzioni date dalla ponenza: fog. 8948 8945 8981, ma si sono avuti riscontri contraditorj fra loro, e che nulla includono sulla responsabilità che può il Grandoni aver contratta per l’accennato omicidio, fog. 4092.