Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana III.pdf/229

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documenti 217

dine d’indossar la tunica si vuol dato da Grondoni; egli era là presente; dunque anch’esso entrava nel condetto. A rilento, o Signori. Osservo dapprima che l’essersi il 15 trovati molti Legionari alla Cancelleria adunati ed in tunica, non proverebbe che ciò derivasse da un precedente concerto; è noto che il giorno innanzi pei quartieri e pei caffè e pei circoli si fecero girar polizze, colle quali s’invitavano di andar tutti all’indomani in uniforme alla Cancelleria.

Di ciò non può dubitarsi, perchè il Contemporaneo del 15 novembre al n. 200, dopo l’assassinio di Rossi, scriveva — che l’allarme gittato dal Ministro con la rivista aveva eccitato un’insolita agitazione; che il 14 s’invitava con biglietto a stampa la civica di trovarsi l’indomani in uniforme per garantire la pubblica quiete — Che meraviglia, adunque, che essendo tutti i civici invitati sin dal giorno innanzi, a vestir tutti la montura, i Legionari in quel giorno indossassero presso questo invito la loro divisa Vicentina, ch’era per essi divisa di vanti e di ostentazioni in quella giornata di solennità; e che trovatisi quindi molti in tale arnese alla Cancelleria si unissero insieme? Osservo inoltre, che, quando anche l’avessero indossata presso un concerto preventivo, non ne sorge la necessità di ritenere che tal concerto si prendesse a Capranica nella sera 14; ma potevano averlo preso altrove, ed essersi l’uno all’altro precedentemente passata la voce; come accadeva, quando associavano qualche cadavere dei loro commilitoni; che senza ordine o convenio, l’uno all’altro passavano voce e in un momento si trovavano tutti in divisa; taluni andavano al Caffè delle Belle Arti, altri ai Circoli, là si vedevano in molti; era facile il restar d’accordo di presentarsi il 15 in montura alla Cancelleria. Rifletto di poi esser falso che l’ordine di andare in quella mattina in panuntella partisse dal Grondoni; quei due che lo sostengono, dicono una solenne menzogna; poichè l’uno dice che l’ordine fu scritto, l’altro verbale, ma dato il dì precedente nel quartiere dei Reduci a San Claudio; ma è provato a fior di evidenza che il quartiere a San Claudio il 16 non era ancoro aperto; che non poteva esserlo perchè non era costituito il Battaglione; che il quartiere stesso non si aprì che ai 25 di novembre, come evidentemente risulta dai riscontri del Ministro delle armi e dalla deposizione del Suscipi proprietario del locale, che solo il giorno 25 sgombrò delle macchine che vi teneva e ne consegnò la chiave; e che infine Grondoni non poteva dare quell’ordine perchè esso allora era ancora semplice Tenente civico appartenente ancora al 3 Battaglione, dove