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226 il processo di pellegrino rossi

suali, ai continui sproloqui, alle ora affermate, ora smentite e poi di nuovo affermate rivelazioni del Zeppacori e alle continue sue contraddizioni e alla importante sua nomina a Capo-popolo del Rione IX e alla provata sua intrinsechezza con Ciceruacchio. Il difensore non valutò esattamente la gravità della situazione del suo cliente, il quale sarebbe stato ugualmente condannato, anche con una più diffusa, più vigorosa difesa ; ma questa, ad ogni modo, quale la presentò il Frasinelli, fu fiacca, slombata e deficiente.

Più fortunato fu l’Avvocato Frasinelli nelle brevissime deduzioni presentate, in tre soli paragrafi, dal 42 al 45, a favore di Filippo Capanna, sul quale, benchè fossero gravi, non erano schiaccianti le resultanze processuali, per cui, quale complice dell’omicidio Rossi, andò assolto.

Gli ultimi sei paragrafi della sua difesa a stampa il Frassinelli consacrò a scolpare l’equitatore Ruggero Colonnello dalle molteplici e gravi risultanze che si erano venute addensando contro di lui e che, a rigore di giusta procedura, non avrebbero dovuto e potuto provare la complicità di esso nell’omicidio del Rossi, ma che venivano, nel loro insieme, a dare rilievo alla figura del Colonnello, designandolo come uno dei capi di quelle turbe di facinorosi in parecchi e svariati eventi e in troppe circostanze, in guisa, se non da legittimare, da spiegare le soverchianti illazioni del Fisco.

Anche in questa ultima parte della sua memoria defensionale, non ostante qualche fugace lampo ingegnoso, il Frasinelli non fu felice e stringente argomentatore e nou riusci a sottrarre il Colonnello alla condanna, da cui, dato l’ambiente, le circostanze, il momento, nè Demostene, nè Marco Tullio lo avrebber salvato.


Documento N. VIII.

Sentenza definitiva dei due Turni riuniti del Supremo Tribunale della Sacra Consulta contro gli imputati dell’uccisione del Conte Pellegrino Rossi.

Sacra Consulta



Oggi mercoledì 17 maggio 1854



Il Supremo Tribunale
Composto
Degli Illustrissimi e Reverendissimi Giudici
Monsignori Salvo Maria Sagretti, Presidente
Paolo Paolini