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242 il processo di pellegrino rossi

to politico di Roma, inconsapevole eziandio se a Rossi alcun Circolo, e Giornale si pronunciasse ostile.

Considerando, che per esimersi il Grandoni da tanta responsabilità nel delitto, tentava con scritti spediti clandestinamente dal carcere di far praticare premure a più persone per indurle a testimoniare a suo vantaggio.

Considerando che se il Grandoni, e la sua associazione cospirava per una rivoluzione, se onde riuscirvi congiurava con altri alla morte del Conte Rossi, se egli conveniva coi Capi del partito, se interveniva ai Congressi ultimi, per trattare sul modo di esecuzione; se presiedeva alla turba degli esecutori, è chiaro, che ebbe nel Condetto una parte principale nel mandarlo ad effetto, ed avendo dato anche alla consumazione materiale del delitto un’opera primaria, e diretta, deve riguardarsi come uno dei rei principali.

Considerando in ordine a Sante Costantini, come appartenesse alla parte più esaltata del popolo, venendo descritto da chiunque lo conosceva per uno di quei fanatici, ed esagerati, che spingevano il Governo, e gli avvenimenti a politiche esorbitanze. Dopo essersi infatti recato nel Veneto, ascritto al Battaglione de’ volontarii, e dopo averne fatto vitorao, fu uno di coloro, che lasciato il Galletti, seguì invece le parti del Grandoni in Roma, ove appartenne a quel Corpo, che dopo i rovesci del 15 e 16 Novembre venne dal Grandoni organizzato.

Considerando, come si abbia per prova testimoniale, che il Costantini fin dal suo ritorno di Vicenza, si facesse a seguire il noto Angelo Brunetti, e lo Sterbini, si associasse alla parte più perduta de’ Legionari, fra quali Luigi Brunetti, Antonio Ranucci, Felice Neri, intervenisse nelle Congreghe sovversive e preparatorie al delitto sia del Club Capranica, che del Brunetti.

Considerando esser dal rivelante dedotto, che il Costantini intervenne tanto al Condetto della sera del 13 nel Fienile Brunetti, quanto all’ultimo, che ebbe luogo la sera del 14 prima al Circolo popolare, e quindi al Teatro Capranica, e che egli fosse uno dei destinati con Luigi Brunetti, Trentanove, Ranucci, Neri, ed alcun altro a pugnalare il Rossi nella seguente mattina, il quale rivelo viene sostenuto, e accreditato in questa parte dalle manifestazioni del coinquisito Zeppacori, che riferiva avergli lo stesso Sante Costantini confidato di essere intervenuto all’aecennato concerto, e di essere stato uno degli eletti a consumare l’assassinio.

Considerando, come egli in effettuazione del Condetto fosse veduto la mattina successiva al palazzo della Cancelleria, e nel