Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana III.pdf/27

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capitolo decimottavo 15

Ho detto che essa poggia sopra tre errori fondamentali e, quanto al primo errore, che consiste nel concetto direttivo, aggiungo che esso — per le ragioni discorse or ora nelle pagine precedenti a questa — non è imputabile al Laurenti, costretto a seguire la via tracciata ad esso dai suoi superiori e dall’incartamento processuale.

Quindi legare ciò che nella realtà degli avvenimenti era slegato; raccogliere in un fascio ciò che per sua natura era sparpagliato; dare, con la postuma e facile antiveggenza del postero, sulla base dei preconcetti fiscali, ai fatti che si svolsero, dalla pubblicazione della famosa enciclica papale del 29 aprile 1848 sino alla riunione della Costituente, una unità che quei fatti — in gran parte conseguenze di altri fatti esteriori, posteriori ed imprevedibili — non potevano avere e non avevano; prestare ed affibiare ai principali personaggi attori di quei fatti intenzioni e preveggenze che quelli non potevano avere ed effettivamente non ebbero; attribuire a calcolata previsione fatti che furono figli dell’occasione, dell’imprevedibile e dell’imprevisto; rendere responsabili tutti i personaggi più importanti della storia d’Italia e specialmente per la storia dello Stato romano della congiura, ordita soltanto da alcuni di essi, contro la vita di Pellegrino Rossi, assegnando a tutti quei personaggi il pensiero che quella uccisione dovesse essere mezzo preveduto al preveduto fine della proclamazione della repubblica a Roma, ecco il cumulo di errori storici che costituiscono l’errore fondamentale di concetto che io ho rilevato, debbo rilevare e rilevo.

Monsignor Francesco Pentini, che fu più tardi Cardinale e che era uomo di bell’ingegno e di larga cultura e di incontrastata probità e rettitudine, nella prima sua deposizione, pensata e dettata, disse, a proposito delle diverse congreghe avverse al ministero Rossi e al Governo pontificio che si andavano organizzando in Roma sul finire dell’ottobre 1848, queste memorande parole, non curate dai rappresentanti del Fisco: ciò che ricordo è che quei convegni diversificavano sulle modalità che intendevano adottare per giungere al disordine e forse la Provvidenza ciò permise perchè, mancanti di unità d’azione, fosse salva Roma dalle fu-