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capitolo decimottavo 19

Tutto ciò, come i lettori hanno veduto e sanno, risulta unicamente dalle affermazioni del Bernasconi, smentite da rapporti della Polizia, da numerose deposizioni di Ufficiali e Sotto Ufficiali dei Carabinieri e di Ispettori ed Agenti politici e da molteplici altri testimonii e una parte di tutto ciò, e cioè la riunione della sera del 14 novembre al Teatro Capranica pel sorteggio delle palle nere per stabilire quali fra gli adunati dovessero essere i sei od otto incaricati della uccisione, l’impunitario Bernasconi non la depone ed afferma neppure come cosa de visu e di fatto proprio, ma come cosa de auditu e confidatagli da Antonio Ranucci detto Pescetto, il quale era contumace ed emigrato all’estero e, quindi non poteva esser chiamato a confermare, a negare, a spiegare il detto del Bernasconi, detto che non ha in processo un solo testimonio che lo confermi: di guisa che la sfacciata falsità del Prospetto si presenta evidente e manifesta nelle singole parti, ma più specialmente nella parte essenziale che il Laurenti dà ai Giudici del Supremo Tribunale come acquisita e provata, mentre non è avvalorata da una sola testimonianza.

E continuando, con lo stesso metodo, il Laurenti afferma nel § 9, con la stessa impudenza, risultare dagli atti che all’esecuzione dell’assassinio concorsero principalmente più di sessanta Legionari coperti di tunica e cinti di daga e che un individuo vestito della tunica vibrò il colpo di pugnale al Rossi nell’atto che da tutti fu circondato.

E qui il cozzo con le risultanze degli atti è duplice ed ecco perchè.

In questo Processo furono esaminati sessanta testimonii che avevano militato nel Veneto: di questi sessanta, tredici erano imputati e di questi tredici dieci si ostinarono a negare di essere intervenuti alla Cancelleria, due, Pietro Ferrauti e Filippo Medori, provarono di non essere intervenuti con luminose coartate, tanto che furono prosciolti dall’accusa, uno solo, Luigi Grandoni, ammise di essere andato in uniforme di Tenente Civico alla Cancelleria. Degli altri quarantasette sedici soli ammisero di essere andati alla Cancelleria e trentuno, smentendo lo Squaglia che era il solo