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capitolo decimottavo 37

nità, di presunzione e di ambizione onde erano costituiti i difetti di quest’uomo, obliando completamente tutti i precedenti della vita onesta, laboriosa, incontaminata di questo galantuomo, affastella sul capo di lui con sottigliezza casuistica tutte le più lievi circostanze che possono avere sembianza di indizi, per dare spesso, con evidente malafede, solidità alle apparenze, corpo alle ombre, nel desiderio e con la speranza di aver posto una solida base alle accuse che il Fisco, col debole sussidio delle fanfaronate dello Squaglia e delle menzogne del Bernasconi, nutre fiducia di avere concretate tanto contro i Legionari convenuti al Capranica, quanto contro colui che il Relatore ha già nominato, ma che essi realmente non avevano ancora eletto a loro Duce.

Ripeto che non è possibile soffermarsi ad ogni tratto sulla via percorsa dal Processante Relatore per porre in rilievo le molte fraudolenti adulterazioni di deposizioni testimoniali da lui fatte e ne noterò soltanto una che è anche maggiore e più iniqua delle altre.

Dopo avere esaminato nel § 425 come il Grandoni in uno dei suoi costituti avesse detto che allorquando egli negava che nelle riunioni del Teatro Capranica si trattasse della politica del Ministro e che si tramasse contro il Governo, egli intende di parlare delle riunioni a cui intervenne lui e delle quali intende rispondere, aggiungendo che le chiari del Teatro non le aveva lui e quindi esso non poteva rispondere se vi si tenessero altre riunioni estranee a quelle dei Legionari, e dopo avere riassunto, inesattamente, ma non importa, queste deduzioni del Grandoni, nel successivo § 426 continua, per suo conto, cosí:

Peraltro il Ruspoli, il Costa, il De Angelis e il Rorick replicano di essere intervenuti a pochissime riunioni specialmente il Ruspoli e il De Angelis e che altre se ne tenevano dal Grandoni e compagni senza di loro.

Ora questa seconda proposizione è falsa: nessuno di quei quattro testimonii ha affermato nelle proprie deposizioni il fatto enunciato dal Processante Relatore: quei quattro han detto ognuno di essere intervenuto chi a due o tre, chi