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40 il processo di pellegrino rossi

un fatto che non era mai avvenuto, che non era mai esistito altro che nel torbido cervello e nella turpe coscienza dell’impunitario Bernasconi.

Queste poche considerazioni, fatte a questo punto della Relazione, riguardante le riunioni dei Legionari al Teatro Capranica, si intende che sono applicabili in appresso anche a quella parte della Relazione, in cui il Processante Laurenti, ripetendo non poche delle cose dette in questi paragrafi dal 327 al 437, si occuperà della immaginaria riunione della sera del 14 novembre, ossia, come egli scrive, del Condetto al Teatro Capranica.

Dal § 457 al 462 sotto il titolo la Stampa avversa al Ministro Rossi il Relatore — smanioso di fare il processo a tutto il partito liberale romano — tenta di entrare nell’arringo storico e vuol riassumere, a modo suo, le condizioni d’Italia al momento in cui il Conte Rossi salì al potere, con considerazioni così puerili, con giudizi così fanciulleschi che un giovine studente di prima liceale disdegnerebbe oggi far suoi e i quali provano che se l’avvocato Laurenti era forte e sapiente nelle suggestioni e nelle sottigliezze fiscali, era assolutamente ignaro di studii storici.

«§ 458. È noto — così scrive il Relatore Laurenti — che la involuzione italiana, repressa in gran parte dal Governo Regio di Napoli il 15 maggio 1848, dalle vittorie delle armi austriache a Vicenza, a Curtatona e a Milano ai primi di agosto (presso che subentrava una mediazione diplomatica straniera) e sottoposta in Roma al freno del Ministro Pellegrino Rossi, uomo assai riputato per fermezza di carattere e per abilità di governo, passò in uno stadio novello; si convocò dal Gioberti a Torino un congresso politico federativo, diretto ad associare i Governi alla unità ed alla guerra sopra alcuni principii che attaccavano l’autonomia e l’autorità e l’indipendenza dei Governi legittimi: si proclamò in Toscana alla stessa epoca dal Montanelli e dal Guerrazzi una Costituente italiana capace a sovvertire direttamente la esistenza stessa dei Governi, e quindi risuonò in tutti i Circoli e giornali l’acclamazione a questa Costituente e al governo democratico.