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60 il processo di pellegrino rossi

viato per Lesa maestà con ribellione e con omicidio in persona di Monsignor Palma e cioè pei fatti del 16 novembre nella piazza del Quirinale: anzi quando il Laurenti scriveva la presente Relazione quel processo si era già chiuso col giudizio e con la condanna di Francesco Gianna e di altri tre alla pena di morte e la sentenza era stata già eseguita.

Delle menzogne di cui, seguendo i suoi fidi sostegni Squaglia e Bernasconi, ingemma il Processante Relatore la parte da lui sotto intitolata Premi e provvidenze al personale della Rivoluzione dal § 1077 al § 1121 non noterò qui che quelle contenute nel § 1079, dichiarando che non è la sola e che parecchie altre, al tutto consimili, se ne potrebbero rilevare prima di arrivare al § 1121.

Nel § 1078 il Relatore Laurenti nota quegli individui che — secondo lui — vanno considerati e come intervenuti alla riunione Capranica, o come presenti alla Cancelleria, o come sospetti in causa. E nel successivo § 1079 prende a enumerarli nominativamente e comincia, naturalmente, dal Grandoni e poi nomina Luigi Brunetti, Sante Costantini, Alessandro Todini e fin qui egli è nel suo diritto e si attiene alle resultanze degli atti; ma poi prosegue: Giuseppe Canavacci, Alessandro Testa, Giuseppe Numai, Alessandro Altobelli, Giacinto Bruzzesi, Domenico Regolanti, Cesare Pestrini, Cesare Baldini, Paolo De Andreis, Luigi Escelor, Tito Palmieri, Eugenio Terziani i quali tra altri si recarono il dì 15 alla Cancelleria ecc.

E fermiamoci qui.

Noterò anzi tutto che è strana e inesplicabile la omissione di Angelo Bezzi, di Filippo Trentanove e di Antonio Ranucci, detto Pescetto sui quali risultavano dagli Atti davvero tante gravi responsabilità e la cui presenza alla Cancelleria risultava davvero provata; poi osservò che Paolo De Andreis, il quale è dato come presente alla Cancelleria da un solo testimonio — e intorno a cui lo stesso Agostino Squaglia dichiarò di non ricordare se lo vide il 15 novembre alla Cancelleria — addusse due testimonii i quali concordemente giurarono che esso De Andreis era stato con loro a lavorare dalle nove antimeridiane alle due e mezza promeridiane del