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capitolo decimonono 81

«Veniamo a noi.

«Qual parte delittuosa ebbi mai nell’assassinio del Conte Rossi? Lo dirò, Eccellenza Rev.ma, come inquisito a gloria della verità e dell’innocenza, lo dirò perchè, scevro da qualunque colpa, non intendo avere promesse e ricompense, lo dirò, in fine, perchè in seguito di tante imposture è impossibile che l’Ecc.mo Tribunale non possa incorrere in qualche falso giudizio e acciò, smentita la menzogna, e messo sulla retta strada, possa facilmente giungere all’esatto scoprimento della verità».

E qui comincia il Rivelo, ossia il racconto che io riassumo fedelmente, spogliandolo solamente delle frasi retoriche di cui inutilmente abbonda.

«Sui primi di novembre 1848 egli partì da Fuligno con suo fratello Francesco, coi mezzi che aveva loro somministrato lo zio Don Luigi, per trovare lavoro a Roma nelle loro respettive professioni. Egli propose al fratello di fare un viaggetto artistico, andando a piedi e lasciando le loro robe a Fuligno perchè fossero inviate — come di fatti furono inviate verso la fine di novembre — per mezzo di qualche vetturino. Così si incamminarono verso Campello, ove furono bene accolti in casa di Luigi Perfetti, donde, accompagnati da Bartolomeo Perfetti, andarono in carrettino a Spoleto, ove non trovarono alcuno che li attendesse, come depose quel bugiardo Stamigna; poi per lo stradale di Terni, Narni, Otricoli, Civita Castellana, Monte Rosi, vennero a Roma fra il 9 e il 10 di novembre e andarono ad abbracciare la madre e gli pare di essere andato subito a vedere i suoi compagni scultori allo studio Ierican, i quali gli dissero che in tutti gli studii di scultura si stentava il lavoro: nè andò mai in quei giorni, a riunioni di sorta.

«Il 15 novembre egli uscì di casa fra le 9 e le 10 antimeridiane, vestito in borghese, perchè la montura di legionario era nel suo equipaggio, non ancor giunto da Fuligno. Uscì tardi perchè soffriva di emorroidi. Andò, a caso, verso San Lorenzo in Lucina, ove incontrò un certo Annibale Focolari legionario, vestito con la tunica di Vicenza.

Il Focolari gli disse di trovarsi in dure necessità ed egli