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capitolo decimonono 83

tenzione fu un giovane non tanto alto, bruno di carne, con barbetta nera, di età di circa trent’anni, che discorreva premurosamente non sa di che con qualcuno e che poi, un mese dopo, apprese essere uno dei figli di Sebasti.

«Egli e il Focolari salirono la scala facendosi largo, e andarono su per entrare nelle tribune. Ma ne videro la porta chiusa e guardata dalla Civica. Videro entrare il Principe Borghese, e poco dopo Sterbini, accolto con una battuta di mani.

«Le emorroidi non gli davano tregua, quindi ridiscese solo, avendo perduto nella folla il Focolari e mentre cercava farsi largo nella calca, udì venire una carrozza, accolta da fischi, e vide scendere un vecchietto e, soffermatosi alquanto per curiosità, egli rivelante in questo momento si accorse che presso alla scala, ove poc’anzi aveva visto il Sebasti, c’era Luigi Brunetti, che egli conosceva di vista, il quale esso vide coi propri occhi dare come un solenne schiaffo al Ministro. Nel momento esso rivelante rimase atterrito senza far moto alcuno, quando tutto ad un tratto vide (sic) il medesimo Brunetti, vestito con la tunica di Vicenza, con una lama nella mano, staccarsi dalla scala e incontrarsi con Raffaele Pennacchini vestito in borghese e che esso rivelante pure conosceva e vide unirsi a quei due altri cinque o sei individui, vestiti, come or ora dirà, in diverse forme.

«Vide agitarsi la massa del popolo, cercando uno scampo e lui seguí, allo stesso scopo, la corrente che si dirigeva per l’interno del cortile verso il Vicolo dei Leutari. Egli fu raggiunto al voItone che mette a quella sortita dei Leutari da Luigi Brunetti in mezzo a Raffaele Pennacchini e ad uno vestito con la divisa del Battaglione Universitario, ad un tale in borghese dalla barba rossa, a lui rivelante ignoto: appresso a quei tre quel giovine col berretto da Dragone, un altro a lui sconosciuto e che non vide mai più e il minore dei fratelli Pennacchini. Imparò esso rivelante, nello stesso giorno, come si vedrá, che quel della barba rossa si chiamava Ranucci e che quello vestito dell’uniforme del Battaglione Universitario si chiamava Filippo Medori.