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Pagina:Pellicano - Ricordi intorno al movimento politico di Reggio nell'anno 1847, Morano, 1879.djvu/120

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delusa. Anzi i vecchi liberali mostravansi molto più di noi diffidenti; perchè, per simili atti generosi dei Borboni, avevano in altri tempi provato amarissimo disinganno.

Ma in difetto di meglio bisognò acconciarsi col presente, senza abbandonare la speranza di più felice avvenire.

Noi, frattanto, di Reggio, eravamo divenuti oggetto di pubblica curiosità, argomento di ogni conversazione, gli eroi insomma della festa, ed in particolar modo quelli cui le condanne, e la stampa ufficiale avevano attribuito il titolo di capi del movimento calabrese ― I nostri ritratti si spacciavano per Napoli in litografie, e s’imprimevano sui fazzoletti; nè ciò bastava a sodisfare quella patriottica popolazione. Tutti volevano conoscerci di persona, e facevano a gara per colmarci di gentilezze e di cortesissimi inviti, stringendoci al cuore colla gioia di chi abbraccia un fratello ed un benefattore, scampato dalla morte o da gravissimo pericolo.

Vorrei qui registrare tutte quelle memorie, che, nè la parola può esprimere, nè il tempo cancellare; ma dopo il volgere di tanti anni un sol fatto mi è grato ricordare, il quale, per la specialità della persona che compivalo, e per la dignitosa e squisita gentilezza onde veniva accompagnato, tutte le volte che si affaccia alla mia mente, fa sentire all’anima schietta e piacevole commozione.

La Baronessa Poerio, madre di Carlo e di Alessandro, non appena conobbe la nostra scarcerazione, fe’ sentire ai miei genitori, che avrebbe desiderato non