Pagina:Pensieri di uomini classici sulla lingua latina.pdf/14

Da Wikisource.
 
—( 14 )—
 


meraviglia i nobili tratti, i vaghi colori e i bei lineamenti. Sì, quel lustro, quella fiamma, quel brio, quel forte scintillar de’ concetti, quel componimento piano insieme e magnifico, se non si accatta da maestri della elocuzione latina (insegna il grande accademico Anton Maria Salvini) malagevolmente potrà essere nello scrivere e nel ragionare Toscano. Tesoro di questo bel dire e copioso sta ne’ lor libri racchiuso e seppellito. In questi dobbiamo noi penetrare, e cavar fuori le gemme e le ricchezze del favellare del Lazio, per adornarne il nostro dolce idioma vago erede e bel successore di quello. E riconoscendo la lingua latina per lingua della religione, lingua delle scienze e dell’eloquenza, lingua comune delle nazioni, lingua finalmente madre della nostra, e che non ha della nostra figliuola a lei più somigliante e più cara, verremo coltivando la bella madre a far onore nello stesso tempo alla sua non men bella figliuola. Ché qui non vi parlo io di una lingua straniera. La latina anch’ella è nostra, come si è detto, nacque nell’Italiche contrade, e vi fiorì insieme coll’antico impero del mondo. Per lei, anche dopo che ammutolì nel comune linguaggio, divennero immortali i nostri Italiani Pontano, Sannazzaro, Vida, Ceva, Fracastoro, Flaminio, Navagero, ed altri non pochi. E vorremo noi che que’ gloriosi che ci precedettero ci divengano quasi stranieri? Che per intenderli la maggior parte abbisogni spesso d’interprete? Che noi stessi ci prepariamo ad esser barbari e non intesi dai nostri nepoti? E sofferir si potrà che una corruzion lenta, e nei principj non avvertita renda col tempo non usabile e non intelligibile la natia favella, ch’è il commercio de’ pensieri, la perenne vita degl’intelletti? Così facendo noi saremmo a peggior condizione che non sono quelli oltre il mare, e di là dell’Alpi ond’è chiusa l’Italia, li quali esaltano e riveriscono sommamente la nostra lingua latina, e tanto ne apprendono quanto possono