![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
56 | mario rapisardi |
giante fra’ greppi, perdersi come il nostro pensiero dietro ai variopinti fantasmi della vita, nella penombra malinconica della sera. La nostra fronte si spiana, il nostro animo si rasserena; la carezza di una mano misteriosa spalma di balsamo le nostre vecchie ferite: ci sentiamo più forti e più buoni; ci riconciliamo con la vita di tutti i giorni, non senza mestamente sorridere della nostra e dell’altrui non sanabile fragilità.
XIX. 1
gennaio 1908.
Pensando alla dottrina liberatrice di Roberto Ardigò, io mando al venerato maestro il saluto di ammirazione e di gratitudine che Lucrezio volgeva al filosofo di Gargettos:
Tu, pater, es rerum inventor, in patria nobis suppeditas praecepta....
Ammirando la costanza del maestro sublime, che a ottant’anni si tiene ancor fermo, diritto, sereno innanzi alla sfinge al cui piede si vanno inchinando tanti nobili intelletti che pareano tetragoni alle offese degli anni e alle insidie del soprannaturale, io ravviso in Lui il tipo luminoso del sapiente idoleggiato da Orazio nella più memorabile delle sue odi.
Possa la nuova generazione crescere degna di
- ↑ Per le onoranze a Roberto Ardigò.