Pagina:Petrarca - Il mio segreto, Venezia, 1839.djvu/11

Da Wikisource.

Il nome di Francesco Petrarca suona famoso presso tutte le colte nazioni, siccome di leggiadrissimo ingegno, il quale togliendo la italiana poesia alla natia salvatichezza, minorata sì ma non tolta dagli immortali canti dell’Allighieri, la vestì di forme elette e gentili, cantando soavissimi versi d'amore. Ma pochi sanno quanta fosse la sapienza del pellegrino suo ingegno ne' filosofici studii, spezialmente nella morale; e come, ricco di svariate e molteplici cognizioni, s'adoperasse a risuscitare l’amore della letteratura latina pressochè spenta, L’autorevole esempio di lui, fu come fiaccola a illuminare le menti, a riporle sovra un cammino smarrito da secoli nella barbarie dei tempi. La corona del poetico alloro, che ne riportò in Campidoglio, acquistogli celebratissima fama; principe de’ poeti, lume sovrano delle lettere e della filosofia, ovunque lui richiedevano a grande istanza qual consigliere ed amico pontefici, principi e re; i quali, comechè non rischiarati ancora dalla luce dell’incivilimento, pure assai più che la potenza materiale, quella

t.XI. 1