Pagina:Petruccelli - I moribondi.djvu/98

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il fondo: l’altro opina che la forma, il metodo, abbiano su tutto queste cose un’influenza capitale.

Quando vi darò il programma del terzo partito voi vedrete che la differenza tra i due capi politici dell’Italia non è poi un abisso. Non consiste che nella differenza del punto di appoggio, cui Ratazzi cerca unicamente all’interno, ed il conte di Cavour domanda all’Europa.

Il signor Ratazzi è un parlatore abile, facile, ma orbo di quello scintillìo che affascina negli oratori francesi. Ed io comincio a credere che la nostra lingua, troppo solenne, e lingua morta, ci trascini in sfere troppo astratte, o ci ritiene in parlantine un certo che pretenziose. Ma il Ratazzi è un atleta nella discussione. Nulla resiste alla forza della sua logica, alla carica dei suoi argomenti. E’ vede del primo sguardo il nodo della quistione, vi si attacca, e non missura cutem nisi plena cruoris hirudo! non la lascia che non l’abbia sviscerata, svolta a fondo. La sua lingua è pura e chiara; la sua voce debole, ma insinuante. Ratazzi è il tipo della probità politica in Italia. E’ non ebbe mai deliquii, ciò che l’imperatore Napoleone chiamò défaillances. Se ha perduto un po’ della foga dei suoi primi anni di liberalismo, bisogna dire ch’egli non ha nemmen rinculato. Si vede non pertanto ch’egli carezza ancora qualche velleità municipale e che crede all’efficacia del principio d’autorità applicato largamente, non alla politica, ma all’amministrazione, Ratazzi è timido, forse a causa della sua mancanza di sperienza nella vita dei popoli. Qualche