Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/297

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— Precisate, signor commissario; ve ne sarò riconoscente. Io sono come la natura dei Peripatetici: abborro il vuoto!

Questa calma imponeva già al signor Gravelli. E’ rimase in silenzio per pochi minuti, poi disse:

— Vi hanno spedito da Sapri due casse che voi avete ricevute a Lauria. Quelle casse contenevano armi.

— Il guardiano dei cappuccini di Sapri mi ha mandato due casse contenenti camangiari, limoni, aranci, salagioni, qualche libbra di tabacco da fumare e da fiutare, un po’ di tela, altri piccoli doni, zucchero, rosolio, caffè. Io ho scritto pel guardiano qualche predica che egli ha recitate nel suo quaresimale a Policastro, con grande soddisfazione di monsignor Laudisio, innanzi a lui ed al suo seminario. Io aveva rifiutato un compenso in denari da quel povero religioso; e si redense con quei regali. In ogni caso se coloro, che asseriscono adesso che le casse contenevano delle armi, ebbero questo sospetto allora, perchè nol parteciparono alle autorità quando era tempo di sorprendermi? Essi furono colpevoli quando si tacquero o sono infami adesso che inventano. Io non sono un trangugiatore di sciabole e di fucili, come i cerretani da fiera; che avrei fatto di quelle armi?

— Le avete celate.

— Ebbene, fino a che non le si saranno trovate, io ho il diritto di proclamare ciò che la mia coscienza mi detta con alta fierezza: mi calunniano!

— Voi avete detto all’arciprete di Lauria: Mon-