Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/427

Da Wikisource.

In questo frattempo, il corriere del padre generale Rothaan divorava la via. Egli non era partito il dì seguente, come avea supposto il P. Buzelin, ma due ore dopo la diligenza. Egli prendeva i cambi lasciati da questa. Gli era un piccolo uomo segaligno, giallo, bilioso, che dava doppia mancia per arrivar presto, che non mostrò il suo debile corpo vestito di nero che una sola volta, a Fondi, per trangugiare un paio d’uova e che si impazientava borbottando ma senza parlare. Arrivò a Napoli alle dieci e mezzo e si fermò a Porta Nolana, ove pagò il suo postiglione lasciando la sedia da posta. Salì in seguito in una carrozzella e disse al cocchiere.

— Va.

— Dove?

— Tira sempre dritto innanzi a te.

Alle undici, egli entrava nell’immenso stabilimento del Gesù Nuovo per una porta di cui aveva una chiave, — porta che dava nella retrobottega di un mercante di vino della strada Cisterna dell’Olio, un gesuita in borghese che vendeva il vino della Compagnia.

Il P. Piombini, felice come una fanciulla che ritorna dalla chiesa dopo la benedizione nuziale, confessava: non dubitando di nulla, o piuttosto non vedendo nulla. Il piccolo uomo magro tirò dritto dal P. Pelliccia, che presiedeva la casa di Napoli, e gli presentò il plico del generale. Il P. Pelliccia lesse, o piuttosto spiegò la lettera in cifra e disse:

— Sta bene.