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noi non accordiamo, ed il permesso dell’arcivescovo e del presidente della pubblica istruzione, monsignor Apuzzo, che lo rifiutano agli empii.
— Vedrò allora di collocarmi come segretario presso di qualche persona.
— Noi l’impediremo, dando sul tuo conto dei cattivi ragguagli.
— Mi procurerò un impiego come potrò, continuò Don Diego, cominciando a turbarsi.
— Lo Stato non nudrisce i suoi nemici, li schiaccia. Noi respingiamo i carbonari.
— Potrei domandare di scrivere in un giornale, almeno?
— E quale? Non vi sono giornali qui, anzitutto. Se qualcuno ne apparisce, se qualcuno alligna, esso è nostro; e noi ci opporremo. Quali dottrine possono professare gli atei ed i demagoghi? Va poi a fregarti con Scrugli e con Ruffa — due convertiti.
— Ebbene, cercherò di trafficare di una piccola industria.
— Io non ti accordo la patente.
— Procurerò in questo caso di entrare come commesso nel commercio, come prefetto in un liceo, in un seminario....
— Noi noi permetteremmo. Lo Stato e la gente onesta vogliono in codesti posti persone fedeli e non sospette di fellonia contro la Chiesa e lo Stato.
— Ma, signor commissario, se voi mi sbarrate tutte le vie per le quali io potrei utilizzare la mia educazione, e’ non mi rimane che divenire com-