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298 il primo viaggio d'amore


C'era una casa di contadini.

- Ma non ce l'abbiamo più il vino! - dicevano i villani.

- Ma sì che l'avete il vino novo in quel botticino là; to', si sente! - e con quella libertà che si concede in Romagna, erano scesi, avevano invaso la tinaia e batteano con le nocche i tini e le botti.

- Ma quello è del padrone!

- Oh, che credete che i suonatori che vanno a sonare a Longiano non abbian da pagar da bere?

E bevvero, bevvero tanto che la pioggia cessò e dopo i cavalli, spaventati al suono delle trombette che squillavano tutte, presero la corsa per la salita, e così fu l'ingresso trionfale a Longiano.

Verso ponente nereggiava da lungi un colle e sul colle un castello.

- Ecco là Montiano! - disse Cecco piano a Furio; e a Furio balzò il cuore come se in quel punto avesse veduto l'Ida.

Come scesero, Furio domandò piano e segretamente ad una donna quanto c'era da Longiano a Montiano.

- Tre miglia e più e strada cattiva, - rispose quella stupida e parlava forte e indicava, così che tutti potevano udire, una viot-