forzoentrò negli alloggiamenti di Livio col favor delle tenebre, e persuase, che non si differisse la battaglia. Avendo veduto Asdrubale escire l’esercito Romano dagli alloggiamenti in ordine di battaglia si mise anche egli immantinente in positura di combattere. Ma osservando poi esservi tra’ nemici de’ soldati armati di scudi, che non aveva per innanzi veduti, e de’ cavalli più stanchi degli altri fece suonare a raccolta, e si ritirò negli alloggiamenti. Quindi adoperò ogni mezzo per chiarirsi, se a’ nemici eran giunti rinforzi, ed avendo inteso, che nel campo di Porzio si era dato il segno una volta sola, e due volte in quello del Console essendo avvezzo a far guerra a’ Romani non istette più in dubbio, che ambedue i Consoli non si fossero riuniti. Entrò in una terribile inquitezza, e giudicò, che il fratello Annibale avesse avuta qualche rotta considerabile, e temè di esser venuto troppo tardi a soccorrerlo. Comandò, che negli alloggiamenti si estinguessero tutti i fuochi, e che fosse levato il Campo. Nella marcia fatta a tutta fretta, ed in tempo di notte, le guide, che aveva, se ne fuggirono, e l’esercito, che non aveva pratica del paese andò errando alla ventura a traverso de’ campi, e la maggior parte de’ soldati oppressi dal sonno, e dalla fatica abbandonò le bandiere, e si pose a’ giacere da una parte, e dall’altra lungo le strade. Spuntato il giorno Asdrubale comandò a’ soldati, che proseguissero il cammino lungo il Metauro, ma nel tener dietro alle sponde oblique, e tortuose di questo fiume fece poco viaggio non avendo trovato verun sito da poterlo guardare, e ciò diede tempo ai nemici di raggiungerlo. Veggendo egli ciò prese tutto ad un tratto un posto vantaggioso, ed ordinò l’esercito in un terreno angusto, dandogli maggior profondità, che larghezza. Collocò gli Elefanti nella vanguardia, e mise i Galli, che erano la milizia più debole, nell’ala sinistra prendendo egli medesimo il comando dell’ala dritta con gli Spagnuoli; finalmente collocò i Liguri nel mezzo immediatamente dopo gli Elefanti: