Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/22

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dal fiume Pescara giunge sino a Fiumesino, da’ figli de’ Sabini conosciuti sotto il nome di Piceno, e dal Rubicone sino a Fiumesino, da’ Galli Senoni, e così porzione di quel tratto di paese, che si diceva Etruria, fu chiamata Piceno, e porzione Gallia Togata, di manierachè la nostra Provincia mutò più volte nome, come appunto al dir di Virgilio1 più volte lo cangiò il Lazio

Sæpius et nomen posuit Saturnia tellus, e lo mutò la Toscana secondo Plinio2: Etruria est ab amne Macra, et ipsa mutatis sæpe nominibus. Quella regione occupata da’ figli de’ Sabini ritenne il nome di Piceno per molti secoli, ed il nome mutò per due altre volte, come dirò in appresso, e fu chiamata Abruzzo ultra quella porzione, che cominciando dal fiume Pescara giunge sino al Tronto, e quella, che dal Tronto va sino all’Esi, fu denominata Marca Anconitana. Quelle terre poi occupate da’ Galli seguirono a mutare il nome.

Molte furono le irruzioni, che i popoli Galli fecero nell’Italia. La più antica fu di quelli guidati da Belloveso, e la più recente fu quella de’ Galli Senoni condotti da Brenno, i quali sono chiamati da T. Livio recentissimi advenarum, ed accadde circa a due cento anni dopo la prima. Furono chiamati Senoni per differirli da’ Galli Boj, e da’ Lingoni, o Lingonesi, e perchè partirono da quelle parti, che restano di là da Parigi sino al confluente della Yonne nella Senna; e la Città di Sens secondo il Duranti3 conserva per anche il nome di questa antichissima gente. Venuti in Italia dopo aver occupate le nostre parti presero Roma nell’anno della di lei fondazione 390, ed in questo anno stesso furono battuti in Gubbio da Cammillo. Si stabilirono nelle lor terre occupando quel tratto, che comincia da Fiumesino sino al Luso. Dall’esser venuti carichi di bottino per la conquista, che fe-


  1. Lib. 8.
  2. Lib. 3. c. 5.
  3. Saggio storico c. X.