Pagina:Piola - Lettere di Evasio ad Uranio.djvu/69

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fra cento un esempio quando considera la parabola, come un elisse, il cui asse maggiore è divenuto infinito, egli nell’equazione della curva trascura francamente il quadrato dell’ascissa rimpetto al termine, che contiene quest’asse. Una siffatta idea se venga a trovar sede nell’anima, oh come è atta a guardarci dal fascino delle creature, dall’incanto di tutte le cose sensibili! svanisce ogni finito benchè grande rimpetto all’infinito: tosto che io abbia occupata la mente del pensiero dell’eternità, che cosa è più l’intera mia vita, e tutta la successione de’ tempi? Mi sfuggono: io nulla vedo: conosco, che il primo uomo, che per morte entrò in quell’infinito, che ci attende al di là del sepolcro, e l’ultimo che vi entrerà, si giudicheranno in quanto al futuro nella stessa condizione, quantunque il primo vi abbia già avuto più del secondo una dimora tanto lunga, quanto tutta la durazion delle cose. Svanisce ogni finito rimpetto all’infinito: oh Dio! come si restringe in un punto ogni grandezza umana, ogni bene terreno, ogni peso di umana sapienza! Le gare de’ principi, gli studi de’ letterati, le occupazioni che tanto affaccendano i mortali, mi sembrano paragonabili ai trastulli dell’infanzia, e immeritevoli di mia attenzione. Io sono destinato per questo infinito, come me ne convince,