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Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/988

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974 maschere nude


Ma ecco qua la nostra Cia!

Fa subito le meraviglie, perché l’Ignota, con studio che appare evidente anche a chi le è stato vicino, come la zia Lena e lo zio Salesio, s’è vestita e acconciata come nel grande ritratto ovale che è appeso alla parete.

Oh, ma guarda... Dio Dio... ti sei fatta quella?

Zio Salesio. Il ritratto spiccicato!

L’ignota. Venivo a confrontare. Devo recitar la commedia...

Zia Lena. La commedia?

L’ignota. Eh, non devono venire...? Morta, dopodieci anni... non si sa mai... Meglio rifarsi al punto di partenza... Solo mi...

si picchia sullo stomaco, per significare che le urta.

Basta! — Chi verrà, oltre... mia sorella Ines?

Zia Lena. — il marito —

L’ignota. — Livio? Silvio? —

Zia Lena. — Silvio, Silvio —

L’ignota. — non so perché, mi s’è fissato Livio —

Zio Salesio. — avvocato, sta’ attenta! —

Zia Lena. — a che ha da stare attenta? —

Zio Salesio. — è quello che ha condotto... —

Zia Lena. — ma va’ là! non ci penserà piú... Uomo di garbo... —

Zio Salesio. — fino!

L’ignota. Sarò felicissima di conoscerlo!

Zia Lena. Ma lo conosci... non da cognato, certo... era amico di Bruno...

L’ignota. Eh, avrà avuti tanti amici Bruno! Non avrò mica l’obbligo, spero, di conoscerli tutti, se li conduce qua, ora che la porta si apre... — Chi altro deve venire?

Zia Lena. Ma — tua cognata Barbara — suppongo — se Bruno penserà di mandarla a prendere.

Zio Salesio. Quella non è niente...

Zia Lena. Niente? Quella è stata sempre — sotto sotto — la piú nemica.

L’ignota. E Boffi. Ci sarà anche Boffi?

Zio Salesio. Non so se sia in città.