Vai al contenuto

Pagina:Pirandello - Novelle per un anno, Volume IX - Donna Mimma, Firenze, Bemporad, 1925.pdf/134

Da Wikisource.
124 Novelle per un anno.

prevenuto contro gli abitanti dell’isola, non avrebbe voluto accondiscendere a quelle nozze, per non lasciare là, come tra selvaggi, la figliuola.

Lo sbigottimento per l’aspetto e il contegno dello sposo cresceva nei convitati, quanto più essi avvertivano il contrasto con l’aria della giovanissima sposa. Era una vera bambina ancora, vispa, fresca, aliena; e pareva si scrollasse sempre d’addosso ogni pensiero fastidioso con certi scatti d’una vivacità piena di grazia, ingenua e furba nello stesso tempo. Furba però, come d’una birichina ancora ignara di tutto. Orfana, cresciuta fin dall’infanzia senza mamma, appariva infatti chiaramente che andava a nozze affatto impreparata. Tutti, a un certo punto, finito il pranzo, risero e si sentirono gelare a un’esclamazione di lei, rivolta allo sposo:

— Oh Dio, Nino, ma perchè fai codesti occhi piccoli piccoli? Lasciami.... no, scotti! Perchè ti scottano così le mani? Senti, senti, papà, come gli scottano le mani.... Che abbia la febbre? —

Tra le spine, il colonnello affrettò la partenza dei convitati dalla campagna. Ma sì, per togliere quello spettacolo che gli pareva quasi indecente. Presero tutti posto in sei vetture. Quella dove il colonnello sedette accanto alla madre dello sposo, anch’essa vedova, andando a passo per il viale, rimase un po’ indietro, perchè i due sposi, lei di qua, lui di là, con una mano nella mano del padre e della madre, vollero seguirla per un tratto a piedi, fino all’imboccatura dello stradone che conduceva alla città lontana. Qua il colonnello si chinò a baciar sul capo la figliuola; tossì, borbottò:

— Addio, Nino.

— Addio, Ida, — rise di là la madre dello sposo;