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Pagina:Pirandello - Novelle per un anno, Volume IX - Donna Mimma, Firenze, Bemporad, 1925.pdf/140

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130 Novelle per un anno.

ancora col collo proteso; che avrebbe atteso sempre, forse, così nero stagliato su quel disco di rame, mentre i corvi, facendo la ruota, gracchiavano alti nel cielo.

Quando Ida, disillusa, sdegnata, sperduta per la pianura, gridando: “Nino! Nino!„ ritornò, la luna s’era già alzata; il cavallo s’era riabbattuto, come morto; e Nino.... — dov’era Nino? Oh, eccolo là, per terra anche lui.

Si era addormentato là?

Corse a lui. Lo trovò che rantolava, con la faccia anche lui a terra, quasi nera, gli occhi gonfi, serrati, congestionato.

— Oh Dio! —

E si guardò attorno, quasi svanita; aprì le mani, ove teneva alcune fave secche portate da quel casale per darle a mangiare al cavallo; guardò la luna, poi il cavallo, poi qua per terra quest’uomo come morto anche lui; si sentì mancare, assalita improvvisamente dal dubbio che tutto quello che vedeva non fosse vero; e fuggì atterrita verso la villa, chiamando a gran voce il padre, il padre che se la portasse via, oh Dio! via da quell’uomo che rantolava.... chi sa perchè! via da quel cavallo, via da sotto quella luna pazza, via da sotto quei corvi che gracchiavano nel cielo.... via, via, via....