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16 | luigi pirandello |
giatemi magro!”. Un porco che sia grasso vuol dire che puesto ancora non l’ha capito; e se non ha capito questo, quò mai essere intelligente? Perciò le ho domandato se il suo era magro. Lei m’ha risposto che pesa piú d’un quintale; e allora mi scusi, caro signor Lavaccara, sarà un bel porco il suo, non dico, ma non è certo un porco intelligente.
Spiegazione piú chiara di questa mi sembra che non avrei potuto dare al signor Lavaccara. Ma non ha valso a nulla. Anzi è certo che ho fatto peggio; me ne sono accorto parlando. Piú mi sforzavo di render chiara la spiegazione e piú il signor Lavaccara si scuriva in viso, masticando:
— Già... già...
Perché certo gli è parso che io, facendo ragionare quella sua bestia come un uomo, o meglio, pretendendo che quella sua bestia ragionasse come un uomo, non intendessi mica parlare della bestia, ma di lui.
È cosí. So difatti che il signor Lavaccara va portando in giro il mio discorso per farne risaltare la fatuità agli occhi di tutti, perché tutti gli dicano che non avrebbe senso quel mio discorso riferito a una bestia la quale anch’essa crede di mangiare per sé e non può sapere che gli altri la facciano ingrassare per conto loro; e se un porco è nato porco che può farci? per forza come un porco deve mangiare, e dire che non dovrebbe e dovrebbe rifiutare il pasto per farsi mangiar magro è una sciocchezza, perché un tal proposito a un porco non può mai venire in mente.
Siamo perfettamente d’accordo. Ma se me l’ha cantato lui, santo Dio, il signor Lavaccara, lui in tutti i toni, che quella sua bestia la parola sola le mancava! Io gli ho voluto dimostrare appunto che non poteva averla e non l’aveva per sua fortuna questa famosa intelligenza umana; perché un uomo sí, può permetterselo il lusso di mangiare come un porco, sapendo che alla fine, ingrassando, non sarà scannato; ma un porco no, no e no. Perdio, mi sembra cosí chiaro!
Offendere? ma che offendere! io ho voluto anzi difendere contro se stesso il signor Lavaccara e conservargli