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Pagina:Pirandello - Novelle per un anno, Volume XIII - Candelora, Verona, Mondadori, 1951.pdf/17

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il signore della nave 17

intero il mio rispetto e levargli fin l’ombra del rimorso d’aver venduto quella sua bestia perché fosse scannata alla festa del Signore della Nave. Se no, alle corte: m’arrabbio sul serio e dico al signor Lavaccara che, o il suo porco era un porco qualunque e non aveva questa famosa intelligenza umana che lui va dicendo, o il vero porco è lui, il signor Lavaccara; e ora lo offendo per davvero.

Questione di logica, signori. E poi qui è in ballo la dignità umana che mi preme salvare ad ogni costo, e non potrei salvarla se non a patto di convincere il signor Lavaccara e tutti quelli che gli dànno ragione, che i porci grassi non possono essere intelligenti, perché se questi porci parlano tra sé come il signor Lavaccara pretende e va dicendo, non essi, ma la dignità umana appunto sarebbe scannata in questa festa del Signore della Nave.


Veramente non so che relazione ci sia tra il Signore della Nave e la scanna dei porci che si suole iniziare il giorno della sua festa. Penso che, siccome d’estate la carne di queste bestie è nociva, tanto che se ne proibisce la macellazione, e con l’autunno il tempo comincia a rinfrescare, si colga l’occasione della festa del Signore della Nave, che cade appunto in settembre, per festeggiare anche, come suol dirsi, le nozze di quell’animale. In campagna, perché il Signore della Nave si festeggia nell’antica chiesetta normanna di San Nicola, che sorge un buon tratto fuori del paese, a una svolta dello stradone, tra i campi.

Ci dev’essere, se si chiama cosí questo Signore, qualche storia o leggenda ch’io non so. Ma certo è un Cristo che, chi lo fece, piú Cristo di cosí non lo poteva fare; ci si mise addosso con una tale ferocia di farlo Cristo, che nei duri stinchi inchiodati su la rozza croce nera, nelle costole che gli si possono contare tutte a una a una, tra i guidaleschi e le lividure, non un’oncia di carne gli lasciò che non apparisse atrocemente martoriata. Saranno stati i giudei su la carne viva di Cristo; ma qui fu lui, lo scultore. Quando però si dice, esser Cristo e amare l’umanità! Pur trattato cosí, fa miracoli senza fine questo Signore della Nave, come si può vedere dalle cento e cento of-