Pagina:Poe - Eureka, 1902.djvu/48

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EUREKA 48 il mio primo o esterno strato di atomi arrèsti il suo movimento alla circonferenza dell’ imaginaria sfera di vetro, quando nessun'altra forza di un carattere più che imaginario si manifesti per spiegare quest’interruzione di movimento ? Io rispondo che l’obiezione, in questo caso, s’inalza effettivamente su di una « supposizione non autorizzata » — per parte dell’opposizione — la supposizione di un principio in Dinamica, ad un’epoca in cui non esisteva alcun « principio » in nessuna cosa, lo uso il termine « principio », naturalmente, nel senso che il mio critico attribuisce a questa parola. « In principio » noi non possiamo, invero, ammettere — non possiamo comprendere che una Prima Causa, il Principio realmente supremo, la Volontà di Dio. L'atto primitivo, quello dell’Irradiazione dall’Unità, deve essere stato indipendente da tutto ciò che il mondo ora chiama « principio » — perchè tutto ciò che noi cosi designamo è solamente una conseguenza della reazione di quell’atto primitivo. 10 dico atto « primitivo » perchè la creazione della parti- cella assoluta e materiale si deve più propriamente considerare come una concezione che come un « atto » nel comune significato del termine. Cosi noi dobbiamo considerare l’atto primitivo come un atto che tende a stabilire ciò che noi ora chiamiamo « principio ». Ma quest'atto primitivo stesso deve essere considerato come una Volontà continua. 11 Pensiero di Dio deve essere considerato come l'origine della Diffusione — come il suo compagno — come il suo regolatore — e finalmente come se si ritirasse da essa al suo compimento. Allora comincia la Reazione, e per mezzo della Reazione il « Principio » nel senso in cui noi usiamo questa parola. Sarà conveniente, tuttavia, di limitare l’applicazione di questo termine ai due risultati immediati della cessazione della Divina Volontà — cioè ai due agenti, Attrazione e Repulsione. Ogni altro agente naturale dipende, più o meno immediatamente, da questi due, e quindi sarebbe più conveniente designarlo col nome di SM&-principio. Si può objettare, in terzo luogo, che in generale il modo peculiare della distribuzione degli atomi che io ho esposto è « un’ipotesi e nulla più ». Ora io so che la parola ipotesi è un ponderoso martello, afferrato immediatamente, se non sollevato, da ogni piccolissimo pensatore, alla prima comparsa di una proposizione, che abbia in qualche particolare l’aspetto di una teoria. Ma qui non vi è alcun motivo di brandire 1' « ipotesi », anche per quelli che riuscirebbero a sollevarla — nani o giganti. ■ - • Io sostengo, in primo luogo, che solamente nella maniera descritta « -ouò concepire che la Materia possa essere stata