Pagina:Poe - Eureka, 1902.djvu/74

Da Wikisource.

EUREKA 73 tutti gli altri è, in generale, quella di ogni gruppo separato che include. Appunto come le stelle sparse che noi vediamo in tutto il cielo quando distogliamo lo sguardo dalla Galassia, non sono in realtà che una parte di quella Galassia stessa e così strettamente collegata ad essa quanto uno di quei punti telescopici in cui pare sia lo strato più denso della sua massa — cosi le nebulose sparse che noi vediamo in tutti i punti del firmamento quando distogliamo i nostri sguardi dalla zona Universale — così appunto, io dico, devono essere considerate come sparse solamente per effetto della prospettiva, e come parti integranti dell’ unica e suprema sfera Universale. Nessun errore astronomico è più insostenibile e mai nessuno fu tanto pertinacemente accolto quanto quello che considera l'Universo Siderale come assolutamente illimitato. Le ragioni per la limitazione di questo Universo, come ho già detto a priori, mi sembrano inconfutabili; ma per non parlare, per ora, di esse, Vosservazione ci assicura che in numerose direzioni attorno a noi, certamente, se non in tutte vi è un limite positivo — o almeno non ci offre nessun fondamento qualsiasi per pensare altrimenti. Se la successione delle stelle fosse infinita allora lo sfondo del Cielo ci presenterebbe una luminosità uniforme come quella spiegata dalla Galassia — poiché non vi sarebbe assolatamente neanche un punto in tutto questo sfondo in cui non esistesse una stella. L’unica maniera, quindi, in cui in una tale condizione di cose noi potremmo comprendere i vuoti che il nostro telescopio trova in innumerevoli direzioni, sarebbe di supporre che la distanza dello sfondo invisibile sia così immensa che mai nessun raggio abbia fino ad ora potuto assolutamente giungere da esso fino a noi. Che ciò possa essere cosi, chi oserebbe negarlo ? Io sostengo semplice- mente che noi non abbiamo neppure l’ombra di una ragione per credere che ciò è così. Quando parlai della volgare tendenza che si ha di consi- -4- derare tutti i corpi che sono sulla Terra, come unicamente tendenti verso il centro della Terra, osservai che « salvo certe eccezioni, che sono da specificarsi più oltre, ogni corpo sulla Terra tenderebbe, non solo al suo centro, ma inoltre verso qualunque altra direzione concepibile » (1). Le « eccezioni » si riferiscono a quei frequenti, vuoti nel Cielo, dove il nostro più minuzioso esame non pucTscoprire', non 'sólo neSSufi—Eorpo stellare, ma neppure un indizio, della loro esistenza — dove abissi spalancati, più neri dell’Èrebo, sembra che ci concedano un rapido sguardo attraverso ai muri limitrofi dell’Universo Siderale, laggiù nell’illimitabile Uni- (') Pag 33.