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eureka 76 pipalmente di un sole e sedici pianeti senza dubbio; ma molto probabilmente di alcuni altri che si aggirano attorno ad esso come loro centro e accompagnati da diciassette lune di cui noi siamo certi, con diverse altre forse di cui non sappiamo niente. Questi vari corpi non sono vere sfere, ma sferoidi schiacciati — sfere schiacciate ai poli di quegli assi imaginari attorno ai quali girano — il cui schiacciamento non è che una conseguenza della rotazione. Il Sole però non ò veramente il centro del sistema, perchè questo Sole stesso con tutti i pianeti gira attorno ad un punto dello spazio, perpetuamente variante, che è il centro di gravità generale dei sistema. Non dobbiamo neppure considerare le orbite nelle quali i diversi sferoidi si muovono — le lune attorno ài pianeti, i pianeti attorno al Sole, o il Sole attorno al centro pomune — come circoli nel vero senso della parola. Esse sono in realtà delle ellissi — uno dei fuochi essendo ilpimio attorno al quale vien fallo il movimento di rivoluzione. Un’ellisse ò una curva ritornante su sè stessa, che ha uno dei suoi diametri più lungo dell'altro. Nel diametro più lungo vi sono due punti equidistanti dalla metà della linea, epperò cosi situati che, se da ciascuno di essi si tirasse una linea retta ad un punto qualsiasi della curva, le due linee prese insieme sarebbero uguali al diametro più lungo. Concepiamo adunque una ellisse di questo genere. Ad uno dei punti mentovati che sono i fuochi, fissiamo un arancio. Con un filo elastico uniamo quest'arancio con un pisello, e mettiamo quest'ultimo sulla circonferenza deU'elìisse. Moviamo ora il pisello continuamente intorno all'arancio — tenendolo sempre sulla circonferenza dell ellisse. Il filo elastico, che naturalmente varia in lunghezza quando moviamo il pisello, formerà ciò che in geometria si chiama radius vector. Ora se noi consideriamo l'arancio come Sole, ed il pisello come un pianeta roteante attorno ad esso, la rivoluzione si farebbe in modo tale — con una velocità cosi variabile — che fi radius vector passerebbe sopra aree di spazio uguali in tempo uguale. Il cammino del pisello sarebbe — o in altre parole il cammino del pianeta — è naturalmente lento in proporzione della sua distanza dal Sole — rapido in proporzione della sua prossimità. Quei pianeti, inoltre, quanto più lontani sono dal Sole, tanto piu lentamente si muovono, avendo i quadrati dei loro periodi di rivoluzione tra loro la stessa proporzione che hanno tra loro i cubi delle loro distanze medie dal Sole. Le leggi di rivoluzione, qui descritte, così meravigliosamente complesse, non si debbono tuttavia considerare come esistenti solo nei nostro sistema. Esse esistono dovunque esìste l’Attrazione. Esse reggono l’Universo. Ogni punto, che brilla nel firmamento è. senza.dubbio, un Sole luminoso assomigliante al nostro, almeno nei suoi caratteri generali ;