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EUREKA. 79 Se noi saliamo una ordinaria montagna e guardiamo attorno a noi dalla sua sommità, noi osserviamo un paesaggio ohe si allarga circa 40 miglia in ogni direzione, formante un circolo di 250 miglia di circonferenza che racchiude un’area di 5000 miglia quadrate. L'estensione di un tale prospetto, a cagione della successione con cui necessariamente le sue parti si presentano al nostro sguardo, non può essere apprezzata che molto debolmente e molto parzialmente— pure l’intero panorama non comprende più di una quarantamillesima parte della sola superficie del nostro globo. Se poi questo panorama dovesse essere seguito, dopo l'intervallo di un'ora, da un altro panorama di estensione uguale; e questo ancora da un terzo, dopo l’intervallo di un’ora; e questo ancora da un quarto, dopo l’intervallo di un'altra ora — e cosi via, finché tutto lo sviluppo scenico della Terra fosse esaurito; e se noi fossimo impegnati per esaminare questi vari panorami per dodici ore di ogni giorno, noi dovremmo, ciononotsante, passare nove anni ed otto giorni per completare quest'ispezione generale. Ma se la sola superitele della Terra elude il potere del- l’imaginazione, cho cosa dobbiamo noi pensare del suo contenuto cubico ? Esso abbraccia una massa di materia uguale in peso a due sestilioni e duecento quintilioni almeno di tonnellate. Supponiamolo in uno stato di quiete e proviamo ora di concepire una forza meccanica sufficien‘0 per metterlo in moto! Non la forza di tutte le miriadi di esseri i quali noi possiamo concludere che abitano il mondo planetario del nostro sistema — non la forza fisica combinata di tutti questi esseri — anche ammettendo che tutti siano più potenti dell’uomo — potrebbe servire a muovere la ponderosa massa, sia pure di un solo pollice, dalla sua posizione. Che cosa si dirà, allora, della forza, che in simili circostanze sarebbe necessaria per muovere il più grande dei nostri pianeti : Giove? Questo ha 86 ODO miglia di diametro, e includerebbe nella sua periferia più di mille globi grandi come la nostra Terra. Pure questo maraviglioso corpo gira attualmente attorno al sole in ragione di 29 000 miglia in un’ora — cioè con una velocità cinquanta volte maggiore di quella di una palla da cannone! Non si può neppur dire che il pensiero di un tale fenomeno faccia trasalire la ragione — esso la paralizza e la sgomenta. Non di rado noi abbiamo assegnato alla nostra imaginazione il compito di dipingerci le facolta di un angelo Imaginiamo un tale essere ad una distanza di qualche centinaja di miglia da Giove — prossimo testimonio oculare di questo pianeta, quand'esso si affretta nella sua annuale rivoluzione Ora possiamo noi, domando, formarci un concetto abbastanza chiaro della spirituale elevazione di questo essere ideale, quanto quello