Pagina:Poe - Eureka, 1902.djvu/96

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EUREKA 96 stati ingannati nell’idea generale di cui l’ipotesi di Madler non e clic una parte - I idea della vorticosa attrazione dei globi. Mettendo da parte questa concezione puramente tisica, la simmetria di principio ci fa vedere la line di tulle le cose mciaiisicamente implica'.--vie] pensiero di un cominciamento; ci fa cercare e trovare in quest'origine di tutte le cose i rudimenti di questa line ; e ci fa conoscere la empietà di supporre che questa line sia forse stata condotta meno semplicemente — meno direttamente — meno ovviamente — meno artisticamente — che per mezzo della reazione dell'Alto originano. XV. Ritornando poi ad una precedente suggestione, concepiamo 1 sistemi — concepiamo ogni stella col suo relativo pianeta — come un atomo Titanico esistente in uno spazio che ha precisamente la stessa inclinazione per T Unità che caratterizzava, in principio, i veri atomi dopo la loro irradiazione in ogni parte della sfera Universale. Siccome questi atomi originali si precipitavano uno verso l’altro in linea generalmente retta, cosi noi possiamo comprendere come almeno generalmente rettilinee le vie che conducono i sistemi-atomi verso i loro rispettivi centri di aggregazione : — e con questa diretta attrazione dei sistemi in gruppi, con quest’attrazione consimile e simultanea dei gruppi stessi, mentre si opera la consolidazione, noi abbiamo alfine raggiunto il grande Ora — il terribile Presente — la Condizione Attuale del- 1’ Universo. — f— Un’analogia razionale ci guida a formare una ipotesi, del Futuro, sempre più spaventosa. L’equilibrio tra le forze centripete e centrifughe di ogni sistema essendo necessariamente distrutto per il conseguimento di una certa prossimità ai nuclei dei gruppi ai quali appartiene, accadrà ad un tratto una precipitazione caotica, o apparentemente caotica, delle lune sui pianeti, dei pianeti sui soli e dei soli sui nuclei; ed il risultato generale di questa precipitazione sarà la riunione delle miriadi di stelle attualmente esistenti nel firmamento in un numero pressoché infinitamente minore di sfere quasi infinitamente più vaste. Essèndo smisuratamente minori, 1 mondi di quell’epoca saranno smisuratamente più grandi dei nostri. Allora, veramente, tra mpenetrabili abissi, vi saranno soli inconcepibilmente smaglianti. Ma tutto ciò non sarà che una magnificenza climaterica che profetizzerà la grande Fine. La nuova genesi descritta non sarà che un parziale differimento di questa Fine. Mentre si compie la consolidazione, i gruppi stessi con una velocità prodigiosamente crescente si sono slanciati verso il