Pagina:Poe - Storie incredibili, 1869.djvu/25

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vaga, una tema pronta alle lagrime e quel malessere del cuore ch’è proprio dei luoghi immensi e singolari. Ma fortissima si leva l’ammirazione e, d’altronde, l’arte è sì grande! Gli sfondi e gli accessori sono propri ai sentimenti dei personaggi. Solitudine di natura o moti di città, tutto ivi è descritto con brio nervoso, con fantastica vena. A guisa di Eugenio Delacroix, che sollevò l’arte sua all’altezza della grande poesia, Edgardo Poe si compiace di muovere le sue figure sugli sfondi azzurri e verdastri di quadri solenni, dove si distende la fosforescenza di corpi dissolventisi, e si presente l’avvicinarsi della tempesta. La natura così detta inanimata partecipa della natura degli esseri viventi, e, com’essi, è côlta da brividi ed impaura per tremito soprannaturale e galvanico. E l’oppio misura lo spazio immane, e l’oppio dà un senso magico a tutte le tinte, e fa vibrare ogni romore con una sonorità più significativa e solenne. Di quando in quando scene di grande magnificenza, sprazzate di luce e di colori incantevoli che s’aprono d’improvviso su intieri paesaggi, dove in fondo in fondo ai loro strani orizzonti vedi levarsi città orientali, e forme architettoniche perdentisi in distanze su cui il sole versa mirifico i mille colori della sua pioggia d’oro.»

I personaggi del Poe, o piuttosto l’ideale